Il report realizzato dal Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara (Cso), mette in luce una crescita delle superfici coltivate a fragola in Italia pari al +4% rispetto al 2015, con una copertura di circa 3.740 ettari, un valore che riporta la fragolicoltura nazionale ai livelli del 2008.

L’impulso maggiore alla coltivazione è dato dalle Regioni del sud, in particolare dalla Basilicata e dalla Campania che oggi rappresentano il 45% della fragolicoltura nazionale.

La Basilicata, infatti, conquista il primato nazionale di superficie coltivata con circa 850 ettari ed una crescita del 20% rispetto al 2015. In Campania, invece, con oltre 800 ettari, la fragolicoltura, cresce lievemente rispetto allo scorso anno. Calabria e Sicilia, invece, registrano una leggera perdita: -1% per la prima e -5% per la seconda, rispetto alla campagna precedente.

Anche il nord, comunque, non è da meno in quanto il Veneto è considerato la terza Regione in ordine di importanza. In aumento dell’1% anche il Piemonte e la provincia di Trento; costante la provincia di Bolzano; in calo, invece, l’Emilia Romagna che ha visto un -2% rispetto all’anno precedente.

Secondo le elaborazioni del Cso, basate su rilevazioni relative alla propria base sociale, affiancate dai dati vivaistici, si evidenzia la predominanza di Candonga in Basilicata e Sabrina in Campania. In Veneto prevalgono Eva, Garda ed Antea; in Emilia Romagna, dove prevale la coltura in pieno campo, la produzione è più diversificata con una ripartizione tra Alba, Brilla, Roxana, così come in Piemonte con, in ordine progressivo decrescente, Alba, Asia, Portola e Clery.

A livello di consumi il 2015 non ha eguagliato gli eccezionali risultati del 2014. Va però considerato che la tendenza degli acquisti di fragole negli ultimi cinque anni è complessivamente positiva, con un incremento in quantità acquistate di ben 10mila tonnellate nel quinquennio, per raggiungere un totale di 83mila tonnellate di fragole nel 2015 (fonte: elaborazioni Cso su dati Gfk).

Considerando anche l’import e l’export della fragola, è opportuno evidenziare un calo delle importazioni nel 2015, calo significativo nei periodi di maggiore produzione nazionale. I quantitativi esportati, invece, da gennaio ad ottobre sono stati pari a 13mila tonnellate, con un incremento del 4% in valore rispetto all’anno precedente, a testimonianza di un’elevata qualità dell’offerta italiana particolarmente apprezzata all’estero negli ultimi anni.

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