Serbios, azienda di punta nel settore della difesa e nutrizione biologica, e Legambiente hanno siglato un accordo di collaborazione su Bio-Habitat, innovativo progetto per la gestione biologica del verde urbano e, in generale, degli spazi verdi non destinati all'agricoltura.
"Siamo molto soddisfatti che Legambiente, valutando positivamente il nostro progetto – dichiara Roberto Gioachin, presidente di Serbios – abbia deciso di collaborare attivamente con noi, concedendo l'utilizzo del proprio marchio ed entrando nel Comitato Tecnico Scientifico, lo specifico organismo, composto da esperti del settore, chiamato a verificare il rispetto del disciplinare su cui si basa Bio-Habitat".
"Dopo due anni e mezzo di indispensabile 'messa a punto' delle metodologie – prosegue Gioachin – oggi stiamo finalmente partendo con la certificazione del verde di alcune importanti città italiane, che in questo modo introducono il biologico ed i suoi benefici nel tessuto urbano".
Apprezzamento per l'accordo è espressa anche da Legambiente; secondo il direttore generale dell'Associazione, Francesco Ferrante, "attraverso la concessione del marchio al metodo Bio-Habitat, Legambiente intende promuovere la valenza innovativa, l'efficienza e la funzionalità di un nuovo progetto che, operando nel rispetto dei delicati equilibri ambientali, può apportare vantaggi all'intero ecosistema e contribuire al miglioramento della qualità della vita nelle città tramite la valorizzazione degli spazi verdi urbani e la tutela della biodiversità e dei suoi ospiti".
Dal punto di vista normativo, Bio-Habitat si basa su regole precise contenute in un disciplinare, creato ad hoc da Pro.B.E.R. (Associazione dei Produttori Biologici e Biodinamici dell'Emilia-Romagna) e dalla stessa Serbios. Solo con la corretta applicazione di questo disciplinare (documento fondamentale del progetto, legato ai principi ed ai metodi previsti dal Regolamento CE n. 2092/91 e dagli standard internazionali riconosciuti da Codex ed Ifoam) e la successiva certificazione da parte di un organismo di controllo si può aderire a Bio-Habitat e utilizzarne il marchio.
I campi di applicazione del progetto sono molto vasti ed interessano parchi pubblici e privati, viali, giardini, ambiti scolastici, alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e ferrovie.
Gli obiettivi di Bio-Habitat riguardano la creazione di un equilibrio nell'ecosistema urbano (dalle sementi ai mezzi tecnici, fino agli elementi dell'arredo) attraverso l'utilizzo di tecniche a basso impatto nella gestione delle aree verdi, allo scopo di tutelare la fauna selvatica presente e la biodiversità, rimuovendo nel contempo le cause di alterazioni ambientali ed eliminando l'impiego di prodotti di sintesi per la nutrizione e la difesa delle piante.
 
Bio-Habitat è un progetto che propone un metodo innovativo nella gestione del verde urbano, ispirato al metodo biologico. L’obiettivo è quello di trasformare la tradizionale cura delle aree verdi in una gestione più attenta agli aspetti ambientali, al benessere delle piante, alla salvaguardia della biodiversità e degli “ospiti” che frequentano gli spazi verdi (entomofauna, fauna minore, uccelli ecc.), alla tutela dei fruitori, in particolare anziani e bambini.
Bio-Habitat si basa su alcuni principi fondamentali: l’applicazione di un modello di pianificazione e gestione coordinata del verde urbano, con particolare attenzione alle valenze ecologiche, sociali ed educative; la valorizzazione delle aree verdi con l’introduzione di metodi biologici di gestione sostenibile; la promozione della biodiversità e dello sviluppo sostenibile nei parchi e nelle aree verdi urbane; l’integrazione o creazione di regolamenti e/o piani del verde, utilizzando i principi riportati dal progetto e presenti nel disciplinare.
Bio-Habitat può essere applicato in aree verdi come parchi, viali, giardini urbani, piste ciclabili ecc; verde scolastico; verde residenziale pubblico; campeggi, hotel, villaggi turistici, parchi tematici. Il marchio è rivolto a chi si occupa di verde a destinazione non agricola: Amministrazioni pubbliche; enti pubblici come parchi, ferrovie, scuole;settore turistico e sportivo; amministrazioni private di parchi, campeggi.
 
Fonte: EmiliaNet
 
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