Per substrato s’intende un mezzo solido più o meno inerte che ha una doppia funzione: la prima, dare ancoraggio e supporto per le radici, proteggendole dalla luce e permettendo loro la respirazione e, la seconda trattenere e contenere l'acqua e i nutrienti di cui le piante hanno bisogno.
L'impiego di substrati solidi, nei quali circola la soluzione nutritiva, è la base per la  coltivazione in contenitore o con sistemi in fuori suolo.
I materiali di cui si dispone al momento sono numerosi  e con caratteristiche e costi assai diversi.
Di fatto non esiste un materiale o un mix di materiali che si possa considerare universale per le diverse specie coltivate e le diverse tecniche di coltivazione.
I principali substrati si suddividono in

  Materiali organici

·   Materiali inorganici

·   Materiali sintetici 

·   Mix di materiali


Materiali organici. In questa categoria vengono compresi tutti i substrati di origine organica naturale, oltre ai residui scarti e sottoprodotti di natura organica provenienti da attività agricole, industriali ed urbane. Questi materiali subiscono o meno dei processi di lavorazione, prima di renderli disponibili per l'impiego in coltivazione.
I principali substrati della categoria sono le torbe, ma nella classificazione vi entrano anche altri materiali:
Materiali inorganici. Sono prodotti di origine minerale, sia naturali, sia ottenuti da processi di espansione termica.
Possono essere chimicamente inerti e non intervengono nel processo di fissazione degli elementi nutritivi, come per la lana di roccia.
La lana di roccia è un prodotto naturale. E’ una roccia vulcanica (il basalto) molto presente in natura, fusa a 1.600 °C.
Con un procedimento esclusivo la lana di roccia viene filata fino a raggiungere un volume circa 90 volte superiore a quello iniziale. 
Durante il processo di produzione alla lana di roccia viene eseguita una lavorazione che ne garantisce la funzione di riserva sia d’acqua che di sostanze nutritive. Il prodotto finale risulta molto più omogeneo, e ciò permetterà alla coltura di trovare le migliori condizioni per il suo sviluppo.
Materiali sintetici. In questa categoria vengono compresi tutti i substrati di origine inorganica naturale,  e prodotti che derivano da particolari processi di lavorazione industriale. I principali substrati della categoria sono i polistiroli e le resine, ma nella classificazione vi entrano anche altri materiali.
Mix di materiali. In questa categoria vengono presi in considerazione i miscugli e la loro preparazione, da parte delle ditte produttrici che li immettono in commercio, o dello stesso coltivatore direttamente in azienda.
Il loro impiego si rende necessario per abbassare il costo dei substrati e/o per migliorare alcune caratteristiche dei componenti originali.

Per informazioni: PROF.i srl - agronomia@fertirrigazione.it  - www.fertirrigazione.it