Fra i laboratori chimici più efficaci e produttivi rientra la natura. La sintesi di miliardi di molecole può infatti mettere a disposizione della fitoiatria anche sostanze attive che possiedono un'intrinseca efficacia contro alcune avversità delle colture agrarie.

Fra queste molecole, per esempio, si trovano i terpeni, biomolecole che possono avere struttura lineare, ciclica o mista lineare e ciclica. Si possono reperire in natura in molte piante, soprattutto conifere. Sono infatti i componenti principali delle resine e di diversi oli essenziali. Sono però presenti anche nel regno animale, essendo contenuti da alcuni insetti e perfino nei pesci. Lo squalene è infatti contenuto in alte quantità nel fegato degli squali.

In fitoiatria sono tre le molecole disponibili in tal senso, ovvero timolo, geraniolo ed eugenolo. Quest'ultimo è stretto parente dei terpeni, ma per la precisione è un composto aromatico idrossilato appartenente alla classe chimica degli allilbenzeni. Allo stato naturale si presenta come liquido oleoso, praticamente incolore, e può essere estratto dai chiodi di garofano o dalla cannella. Poco solubile in acqua, si mostra facilmente biodegradabile e poco tossico. La sua LD50 su ratto è infatti di 1.930 mg/kg.

Le tre formule di struttura di eugenolo, geraniolo e timolo
Le tre formule di struttura di eugenolo, geraniolo e timolo

Appartenenti a pieno titolo alla famiglia chimica dei terpeni sono invece geraniolo e timolo. Il primo è un alcol terpenico presente in molte essenze vegetali. Viene per esempio estratto dai fiori e dalle foglie di geranio, nel quale si trova al fianco di citronellolo, linalolo, alfa-terpineolo e metil-eugenolo, ovvero la molecola che conferisce il caratteristico aroma al basilico, in special modo nelle foglie più giovani. Anche il geraniolo si mostra scarsamente tossico, con una LD50 orale su ratto pari a 3.600 mg/kg.

Infine il timolo. Trattasi di fenolo semplice, presente in gran quantità proprio nelle piante del Timo, da cui prende il nome. Come le precedenti due sostanze attive, mostra azione antimicotica e antisettica.
In linea con geraniolo ed eugenolo anche la sua tossicità, con una LD50 su femmine di topo pari a 1.190 mg/kg, mentre su femmine di ratto è risultata di 900 mg/Kg.
 

Modo d'azione

Eugenolo, geraniolo e timolo sono state classificate dal Frac in gruppo 46 - F7, ovvero gli inibitori della sintesi dei lipidi e della membrana. Ciò causa la rottura delle membrane cellulari del patogeno e la conseguente molte delle cellule. Ottimi strumenti quindi anche in ottica di lotta alle resistenze.


Formulati commerciali disponibili

Al momento l'unico formulato commerciale registrato che contenga eugenolo, geraniolo e timolo è 3Logy di Sipcam Italia (Reg. n. 16480 del 16/03/2016), una sospensione di capsule, anch'esse di origine naturale, che contiene le tre sostanze attive in ragione di 33 g/L di eugenolo e 66 g/L sia di geraniolo sia di timolo.

La sua applicazione specifica è contro la botrite della vite, sia da vino, sia da tavola, contando su intervalli di sicurezza pari a 3 e 7 giorni rispettivamente. Per le tre molecole non sono stati fissati limiti di legge quanto a residui.