Negli ultimi anni, fragoline, lamponi, more, ribes, mirtilli e uva spina, i cosiddetti piccoli frutti, hanno conquistato uno spazio sempre più ampio in Italia, grazie ad un crescente interesse non solo da parte dei produttori che ne apprezzano la rusticità, l'adattabilità alle zone marginali e una soddisfacente remunerazione, ma anche del consumatore che pone maggiore attenzione agli aspetti salutistici e del benessere. Il loro contenuto in componenti nutrizionali e principi attivi (vitamine, antocianine, polifenoli e altre sostanze antiossidanti) li rende adatti all'utilizzo in ambito alimentare, ma anche farmaceutico e cosmetico.

Nonostante questi presupposti, attualmente la diffusione della coltivazione dei piccoli frutti è limitata solo ad alcuni areali con una produzione nazionale che, anche se abbondante e di qualità, non è sufficiente a soddisfare le richieste del mercato per tutto l'anno costringendo le importazioni da Paesi esteri.

I piccoli frutti, in Italia, coprono una superficie di circa 450 ha. Realtà nazionali di rilievo sono rappresentate da Trentino Alto Adige, Campania, Piemonte e Sicilia. All'interno della categoria di piccoli frutti prevale la coltivazione di fragoline in Campania e Sicilia. E' importante la produzione di lamponi, mirtilli, ribes, more, ecc. nelle due regioni settentrionali. In Campania, le produzioni di fragoline condotte in coltura protetta accompagnate dal corretto e razionale utilizzo del riscaldamento in inverno e degli impianti di umidificazione (microirrigazione o nebulizzazione) e di ombreggiamento in estate, nonché l'impiego di varietà rifiorenti, consentono una produzione che arriva a coprire quasi tutto l'arco dell'anno. Le altre regioni, invece, sono in grado di produrre solo in determinati periodi a causa delle elevate temperature che si registrano in Sicilia e dell'eccessivo freddo invernale nelle due regioni settentrionali.

 

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Piccoli frutti

 

I piccoli frutti fanno parte delle cosiddette 'colture minori' che, pur rivestendo superfici limitate in termini assoluti, rappresentano realtà produttive interessanti dal punto di vista socioeconomico, in funzione del grosso impegno di manodopera che la loro coltivazione richiede. Al costante apprezzamento delle produzioni dei piccoli frutti si contrappongono le problematiche legate alla difesa. Tra le principali avversità si ricordano il tripide occidentale, gli afidi, la mosca bianca, il ragnetto rosso e l'oidio.

Per la difesa dai parassiti animali si è diffuso l'utilizzo di insetti utili e l'impiego di reti antinsetti che consentono di prevenire gli attacchi di afidi e aleurodidi; inoltre sta aumentando il ricorso a prodotti biologici.

Tra i problemi che affliggono queste produzioni vi è la limitata disponibilità di formulati commerciali registrati che determina difficoltà ad eseguire un'efficace difesa, maggiori costi - disponendo di poche alternative - e minore capacità di competere con produzioni estere che possono essere più agevolmente difese. La mancata registrazione di prodotti commerciali sulle colture minori dipende dagli elevati costi e dai tempi lunghi per produrre i dati necessari alla registrazione, con un limitato rientro da tali investimenti per le aziende. In Italia sono stati sensibilizzati i Ministeri, avviate attività sperimentali a sostegno delle richieste di estensione, sensibilizzate le industrie che producono o distribuiscono i prodotti fitosanitari. A tal proposito il ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha messo a punto un apposito progetto relativo alle 'colture minori' finalizzato ad accelerare le procedure di registrazione per casi particolari segnalati dalle Regioni.

Fragoline di boscoInfine, una notizia di notevole rilievo riguarda il 'paradosso' della fragolina di bosco di cui si è parlato nell'articolo di Agronotizie del 7 aprile 2008.

Il problema relativo alla denominazione ed alla mancanza di prodotti fitosanitari ammessi (a parte lo spinosad) ha spinto una delle più grandi realtà a livello nazionale per la produzione di fragoline, a sollecitare le varie istituzioni. G enti pubblici preposti hanno dato una risposta: 'La dizione ‘fragoline' distingue nettamente quelle coltivate dalle fragole di bosco spontanee'. Per quanto riguarda i prodotti fitosanitari autorizzati sulla coltura, bisogna attendere la pubblicazione del prossimo regolamento di aggiornamento dell'Allegato I del Reg. 359/2005 per la classificazione delle specie cui si applicano i livelli massimi di residui antiparassitari. 

 

A cura della Dr.ssa Agr. Iolanda Valitutto - socio di Antesia

Agronomo presso l'azienda agricola Valitutto

Antesia, l'Associazione Nazionale Tecnici Specialisti In Agricoltura
I soci di Antesia sono dottori agronomi e forestali, periti agrari, agrotenici, tecnologi alimentari che svolgono assistenza tecnica agronomica a centinaia di produttori agricoli e agroalimentari, svincolati dalla vendita di qualsivoglia prodotto materiale alle aziende agricole. Antesia contribuisce alla formazione dei soci ed al loro continuo aggiornamento, promuovendo il reciproco scambio di informazioni, conoscenze ed esperienze di campo. Se vuoi conoscere le iniziative di Antesia, vai su www.antesia.it. Se vuoi diventare socio di Antesia, vai su www.antesia.it

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