Come avevamo annunciato nel nostro precedente articolo del 16 maggio scorso, la Commissione Europea ha pubblicato un aggiornamento del regolamento 149/2008 sui nuovi limiti massimi di residui degli agrofarmaci sulle derrate alimentari.

Nell'articolo eravamo stati benevoli, in quanto avevamo scritto che l'aggiornamento sarebbe stato pubblicato qualche settimana prima dell'entrata in vigore dei nuovi Mrl (1° settembre), mentre ciò è avvenuto esattamente due giorni prima (30 Agosto 2008). Gli aggiornamenti, riguardanti 41 sostanze sulle circa 260 elencate nel provvedimento originale del 1° Marzo (quindi quasi il 16%), erano fortunatamente stati anticipati con la pubblicazione di files riepilogativi in formato Excel sull'oramai celebre sito della DG Sanco (Europa.eu – pesticides). Nonostante tutto ciò, il 9 settembre è stata pubblicata una ulteriore rettifica (“Rettifica del regolamento (CE) n. 149/2008 della Commissione, del 29 gennaio 2008, che modifica il regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio e definisce gli allegati II, III e IV, che fissano i livelli massimi di residui per i prodotti compresi nell’allegato I del suddetto regolamento”) su 15 limiti riguardanti 7 sostanze attive, che tra l'altro non compariva sul citato sito.

Alla luce di queste ulteriori modifiche pubblicheremo un nuovo aggiornamento, speriamo l'ultimo, ma non ci contiamo molto, della guida pubblicata in Maggio e nel Luglio scorso. Gli operatori del settore stanno attendendo con trepidazione l'aggiornamento delle etichette degli agrofarmaci interessati dalla variazione dei limiti di residuo, che potrà avvenire dopo la pubblicazione delle relative valutazioni sul sito dell'ex ministero della Salute (ora ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali), prevista "a breve".

A livello europeo siamo tuttavia in buona compagnia in quanto, ad eccezione della Spagna, che ha già provveduto a istruire le aziende su come modificare le etichette dei prodotti interessati, gli altri paesi non sembrano essersi scomposti più di tanto. La Francia ha addirittura previsto di attuare la parte conclusiva dell'adeguamento nel 2009, ma il suo distacco nei confronti delle imposizioni comunitarie è noto, basti pensare che non ha ancora terminato la riclassificazione dei formulati per adeguarli alla direttiva 99/45 sui preparati pericolosi.