E' partita ufficialmente la fase di adeguamento delle etichette degli agrofarmaci ai nuovi limiti massimi di residuo, previsti dal regolamento 149/2008, che dovranno entrare in vigore il primo settembre prossimo. Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle politiche Sociali (così si chiama il dicastero adesso guidato dall'Onorevole Maurizio Sacconi) ha infatti pubblicato sul proprio portale (sezione “Sicurezza alimentare”) la circolare contenente le istruzioni che le aziende titolari di registrazioni di agrofarmaci dovranno seguire per adeguare le modalità di impiego dei propri prodotti ai nuovi limiti massimi di residuo.

Il documento prevede due scadenze molto ravvicinate: il 7 giugno (che cadendo di Sabato è diventato poi Lunedì 9) per la presentazione da parte della aziende di una formale domanda di adeguamento per quei prodotti contenenti sostanze i cui limiti massimi di residuo sono stati ridotti (vedere elenco allegato al nostro precedente articolo sull'argomento), indicando già da adesso quali saranno le colture che intendono cancellare dall'etichetta in quanto tecnicamente o economicamente non sostenibili. Entro il 28 giugno (anche questa scadenza cade di Sabato e quindi diventa Lunedì 30) le stesse aziende dovranno inviare alle autorità la documentazione a supporto dell'adeguamento e le nuove etichette proposte. Le autorità procederanno quindi alla valutazione della documentazione presentata che si concluderà in un provvedimento in cui verranno autorizzate le nuove etichette.

Visti i tempi strettissimi per l'adeguamento (che dovrà appunto concludersi entro Agosto) e l'ondata di innovazione cui il trasferimento nella nuova sede di Via Ribotta ha dato inizio, per la prima volta nella storia del ministero (non abbiamo controllato accuratamente, ma sicuramente è la prima volta per un'adeguamento che in teoria interessa il 100% dei prodotti autorizzati) tutta la procedura verrà condotta esclusivamente per via elettronica (e-mail).

Non possiamo che cogliere positivamente questa svolta epocale che pone l'Italia all'avanguardia tra i paesi europei, affiancandosi al più volte citato Psd, l'ente inglese che da tempo permette di presentare istanze solamente in forma elettronica. Paesi evoluti come ad esempio la Francia e la Germania accettano sì la documentazione in forma elettronica, ma deve essere sempre accompagnata dal corrispondente cartaceo, anche in diverse copie, con buona pace degli alberi e dell'inquinamento prodotto dalla fabbricazione della carta stessa.

Non possiamo quindi che complimentarci con il nostro Ministero!