Nel 2022, la produzione agroalimentare italiana ha perso 6 miliardi di euro a causa delle scarse irrigazioni. L'Ispra registra un calo sul fronte della disponibilità idrica nazionale nel 2022, con un valore medio che supera di poco i 221 millimetri e una riduzione di oltre il 51% rispetto alla media riferita al periodo dal 1951 al 2022, toccando il minimo storico.


Nel 2022 circa il 20% del territorio nazionale versa in condizioni di siccità estrema e circa il 40% in siccità severa e moderata. In termini di persistenza delle condizioni di siccità risulta in Italia il terzo anno per gravità, preceduto solo dal 1990 e dal 2002.

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Il deficit di precipitazione annua interessa il territorio nazionale in maniera molto diversificata: l'area più colpita è il Nord Ovest, dove i valori raggiunti sono anche inferiori a -50% rispetto alla media di lungo periodo. Per tutto il territorio del distretto idrografico del Fiume Po il deficit percentuale, sempre rispetto alla media di lungo periodo, raggiunge il -36%, con un valore di precipitazione annua di soli 650 millimetri, a fronte di una media annua di circa 1.016 millimetri.

 

Diminuzione elevata anche nel distretto delle Alpi Orientali che segna un -28%, con punte comprese tra -30% e -40%. Meno preoccupanti, ma pur sempre notevoli, i deficit dell'ordine del -20%, registrati nel distretto dell'Appennino Settentrionale e nel distretto dell'Appenino Centrale con punte anche del -40%.

 

Nel distretto idrografico dell'Appennino Meridionale il deficit medio per il 2022 pari al -9%, risulta invece molto più contenuto, mentre nel distretto della Sicilia si attesta a -26%, con punte dell'ordine del -50% nella zona orientale della Regione.

 

Infine, nel distretto della Sardegna il deficit di precipitazione medio annuo registra un -27%.

 

Il 2022 passerà alla storia come l'anno della siccità in Italia. Tuttavia, l'emergenza non è mai finita e sta continuando anche nel 2023, soprattutto in alcune zone del Paese. In generale, a causa dei cambiamenti climatici l'emergenza siccità potrebbe diventare normalità.

 

L'anno 2022 non è stato soltanto un anno secco, ma anche insolitamente caldo, il più caldo di sempre. Alcuni eventi estremi, come le alluvioni o le decise nevicate che hanno imbiancato i monti, non devono ingannare: abbiamo a disposizione meno acqua del solito.

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In dieci mesi su dodici le temperature in Italia sono state sopra la media stagionale, principalmente a causa di zone di alta pressione che si sono soffermate tra il Sud della Francia, il Nord Ovest italiano e la Sardegna, favorendo l'arrivo d'aria calda subtropicale e, al contempo, bloccando il flusso di perturbazioni dall'Atlantico.

 

Il risultato: caldo, cielo sereno per troppo tempo e assenza di precipitazioni per mesi.



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