Settanta erano le idee progettuali ammesse al concorso e il progetto di valorizzazione della nocciola prodotta in Umbria e della sua filiera è stato così fortemente considerato, sia per le azioni proposte di trasformazione di noccioleti vecchi o abbandonati, sia per la promozione di varietà di Corylus avellana create dal Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Perugia. Tali varietà autoctone di nocciolo sono quelle sviluppate nell’ambito di un programma di miglioramento genetico per incrocio tra le varietà Tonda Gentile Romana e Tonda di Giffoni, condotto, dal 1983, al Dipartimento di scienze agrarie e ambientali, Dsaa, dell’Università degli Studi di Perugia dal team guidato dal professor Agostino Tombesi assieme alla ricercatrice Daniela Farinelli e al tecnico Mirco Boco. Le sei varietà promosse dal progetto sono: “Tonda Francescana” (iscritta al Registro nazionale varietà di nocciolo – Lista A – Mipaaf), Volumnia I, Volumnia II, Volumnia III e Volumnia IV (iscritte al Registro Nazionale Varietà di nocciolo – Lista B Mipaaf) e la varietà Tonda Etrusca in corso d’iscrizione. Lo scorso 17 settembre l’Università degli Studi di Perugia ha depositato la domanda di privativa comunitaria per la varietà vegetale Tonda Francescana, azione indispensabile per la sua tutela a livello internazionale.
L’esigenza di realizzare una filiera corta della nocciola umbra nasce dalle richieste del “Distretto del cioccolato” di Perugia, che vorrebbe nuove creazioni cioccolatiere con prodotti locali (attualmente le nocciole tostate sono acquistate prevalentemente nel Viterbese e in Turchia). Per questi prodotti si è ideata una specifica azione di promozione turistica, mirata a orientare il turismo del cioccolato intorno a temi dell’approvvigionamento locale e sostenibile dei prodotti che arricchiscono il cioccolato, come la nocciola umbra. Per promuovere la nocciola sarà denominata “cibo etrusco”, e veicolata attraverso una specifica attività da parte di un’organizzazione culturale (la Pro ponte etrusca onlus) che diffonde la cultura e l’alimentazione etrusca. Altro elemento innovativo del progetto è la lavorazione delle nocciole interamente in loco (essiccazione, sgusciatura, tostatura e preparazione del prodotto dolciario) e lo sviluppo di azioni per il turismo gastronomico generato dalla filiera a km zero, con attività dimostrative, formative e didattiche in campo, nel laboratorio di trasformazione della nocciola e del cioccolato, assaggi e test gustativi fino all’ottenimento del prodotto finito (dal campo alla tavola).
Per informazioni sul progetto:
Valentina Pinna e Antonio Brunori (Comunicambiente.net) – tel 075/5997295 valentina.pinna@comunicambiente.net
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