Prendiamo come esempio un ettaro di Grenat nel comprensorio di Faenza, allevato a palmetta, con sesti d'impianto di metri 4,5 tra le fila e mt 2,5 sulla fila, con una densità teorica di 890 piante per ettaro. Prendendo un rendimento produttivo medio di 250 quintali per ettaro, i costi medi crescono sia per l'imprenditore puro che per quello in economia.
Partendo dall'imprenditore puro, il costo medio totale per un ettaro di pesco è di 19653,83 euro, che equivale a 78,54 euro al quintale e circa 0,79 euro per chilo di pesche prodotte. Anche qui la maggiore incidenza si costi proviene dalla raccolta (28,43%). potatura (14,27%) e diradamento (15,66%), mentre risultano meno incisivi irrigazione (1,49%) e fertilizzazione (0,5%).
Per un'azienda in economia si scende marginalmente un po' di più rispetto alla situazione delle nettarine, con 12 centesimi in meno a livello medio. 0,67 euro è il costo medio per chilo di pesche raccolto da un imprenditore in economia, per un totale di 16824,67 euro all'ettaro. Scende invece fino a 5974,59 euro il costo medio per ettaro per il coltivatore diretto, che, se consideriamo come già anticipato 250 quintali di resa media, sono 0,24 euro per chilo di pesche prodotto.
Alla fine di questa analisi possiamo quindi dire che, se facciamo un paragone fra le nettarine e le pesche, all'imprenditore puro e a quello in economia conviene produrre nettarine, mentre al coltivatore diretto costa meno, anche se di poco, produrre pesche.
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