E così, quattro cassette di qua, a baccaiare per subentrare alla quattro cassette di là, e l'economia, quella vera, la fanno altri. Quelli che si sono affrancati da tempo dall'incultura della micropolitica territoriale, foriera spesso solo di clientele, nepotismi e favoritismi fra amici e amici degli amici. Con un sottobosco di presidenti, direttori, consiglieri e compari al seguito che trattano le dinamiche economiche e agricole con la stessa mentalità di una bega condominiale, mentre il resto del Mondo galoppa verso numeri da capogiro.
Per fortuna, ogni tanto arriva anche una buona notizia, come quella della fusione di tre diverse cantine vicentine, Colli Vicentini, Gambellara e Val Leogra, prevista per il primo di luglio del corrente anno. Insieme, esse rappresenteranno oltre 2.200 ettari di vigneto e conteranno su quasi 1.500 viticoltori conferitori. La produzione media stimata si aggira sulle 37mila tonnellate di uva, con un forte potenziale di crescita che potrebbe tradursi in futuro in dieci milioni di bottiglie tra vini fermi e spumanti, grazie a un moderno impianto produttivo e nuovi investimenti.
La Cantina di Gambellara venne fondata quasi 70 anni fa, nel 1947, seguita dalla Cantina Colli Vicentini di Montecchio Maggiore che vide la luce nel 1955, e dalla Cantina Val Leogra di Malo, nata nel 1961. L’obiettivo della fusione è quello di meglio penetrare i mercati internazionali e mettere a sistema i rispettivi punti di eccellenza, ottimizzando costi e investimenti. E guardando ancora ai numeri delle tre realtà vitivinicole, con un fatturato complessivo di 34 milioni di euro raggiunto nel 2014, una cinquantina di dipendenti e quattro punti vendita sul territorio, non mancano le premesse necessarie a promuovere al meglio il vino vicentino in Italia e all’estero.
Il via libera al progetto di fusione è arrivato nei giorni scorsi dalle assemblee dei soci delle tre cantine fondatrici, che, a fronte di un’unica gestione, continueranno a mantenere la propria identità. La valorizzazione delle rispettive tipicità è infatti un punto fermo condiviso all’interno della nuova realtà, che abbraccia produzioni comprese tra i colli berici e le colline del Soave e dell’ovest vicentino e proporrà i vini di tutte le Doc del territorio (Colli Berici, Gambellara, Lessini Durello, Prosecco, Soave e Vicenza) oltre a quelli di alcune Igt venete. Ogni cantina manterrà e potenzierà quindi la propria vocazione, come nel caso della Cantina Val Leogra, destinata esclusivamente alla produzione di vino biologico e alla valorizzazione dei territori collinari.
“Per il vino vicentino si aprono nuovi importanti scenari in Italia e all’estero – affermano i consigli di amministrazione delle tre cantine fondatrici – grazie a una maggiore forza commerciale e a scelte strategiche condivise che consentiranno una forte valorizzazione dei vini prodotti a beneficio di tutti i soci e del territorio in generale. La produzione di vini tipici di qualità e la differenziazione delle proposte per i diversi mercati di riferimento sono le due direttrici di questo grande progetto, voluto dalle basi sociali delle cantine e aperto anche all’entrata di nuovi agricoltori intenzionati a sposare la nostra filosofia di azione”.
Vitevis sarà operativa a tutti gli effetti da mercoledì 1° luglio 2015, giorno in cui sarà firmato l’atto costitutivo della nuova realtà e verranno definiti gli organi di rappresentanza.
I numeri delle cantine fondatrici – La Cantina Colli Vicentini conta 1.016 soci viticoltori per un totale di 1.577 ettari di vigneto. Sono invece 298 i soci della Cantina di Gambellara, la cui superficie vitata si estende per circa 600 ettari. A Malo i soci della Cantina Val Leogra sono 65, mentre gli ettari di vigneto sono 50.
© AgroNotizie - riproduzione riservata