“I primi studi – ha spiegato Zenato – partono nel 2001 con la mia tesi di laurea alla facoltà di Agraria dell'Università di Milano. In quell'occasione si è dimostrato che il Trebbiano di Lugana presenta elementi di differenziazione genetica rispetto ad altri vitigni appartenenti alla famiglia dei Trebbiani e considerati fino a quel momento affini”.
Da qui si è arrivati, attraverso una serie di studi successivi, a confermare l'identità del vitigno e nel 2011 ad inserire nel disciplinare la denominazione ufficiale Turbiana. Oggi il Consorzio Tutela vini Lugana è impegnato in un progetto per l'individuazione e registrazione di nuovi cloni a partire da un gruppo di 60 biotipi diversi raccolti sul territorio. Una ricerca che vede impegnata anche l'azienda agricola Le Morette nella fase vivaistica.
Un progetto che dalle prime indicazioni sta già confermando la particolarità del Lugana. Caso probabilmente unico in Italia, nell'area del Lugana la gran parte dei vigneti negli ultimi cinquant'anni deriva dallo stesso vivaio (l'azienda agricola Valerio Zenato-Le Morette) e questo ha comportato un elevato grado di conservazione del germoplasma, in altre parole ha garantito la presenza del vitigno autoctono nel territorio, senza influenze di altre varietà estranee.
“Il risultato di questo percorso storico - prosegue Zenato – è stato un migliore adattamento della vite al territorio. Oggi il vino Lugana, proprio grazie a questa stabilità genetica e alle caratteristiche delle argille dell'area, ha sviluppato un'identità sempre più definita e riconoscibile. Possiamo dire che qui vino e territorio sono diventati un assioma indissolubile”.
Inoltre, i vigneti di Turbiana, anche per queste ragioni, vivono mediamente più a lungo, arrivando ad una vita media di oltre quarant'anni. “Non è solo un vantaggio per il viticoltore – conclude Zenato – ma questo garantisce ai vini maggiore carattere e mineralità, che sono certamente due tra gli aspetti più apprezzati del Lugana”.
Durante la serata i vini della cantina Le Morette sono stati abbinati ai piatti dello chef Corrado Fasolato del Ristorante Spinechile di Schio (Vi). Dopo un benvenuto con un Ringo con baccalà mantecato, miele e caffè accompagnato dal Cépage Spumante Brut, il percorso enogastronomico è stato guidato dalle tre tipologie di Lugana Doc della cantina Le Morette: Lugana Mandolara 2014 con un Crudo e cotto di gamberi alla melissa; Lugana Benedictus 2012 con Risotto mantecato con le patate, scampi e gelato al rafano e con Carpaccio di cervo, tataki di tonno, tartufo e affumicatura fatta al momento e Lugana Riserva 2011 con Anatra con puré alla menta leggera, rabarbaro e fegato grasso. Infine, il vino dolce passito Accordo con il Dolce e salato di mascarpone, frutto della passione, olive, capperi e gelato al pistacchio.
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Fonte: Azienda agricola Le Morette