Il Consorzio agrario di Piacenza presenta il nuovo nome accompagnato ad una immagine corporate rivisitata. Si chiamerà Terrepadane la nuova struttura consortile che nel progetto di Cai (Consorzi agrari d’Italia) assume un ruolo di grandissimo rilievo per le dimensioni e la copertura territoriale, estesa capillarmente su larga parte del territorio emiliano e lombardo.

A presentare questo simbolico passaggio di testimone del Cap verso Terrepadane è lo stesso presidente Marco Crotti il quale, illustrando i tratti di questo cambiamento, ha voluto porre l’accento sulla continuità rispetto alla storia centenaria delle organizzazioni dalle quali Terrepadane prende vita. “Non un cambio di rotta quindi, ma un cambio di marcia imposto dalle evoluzioni del mercato e dalle moderne esigenze delle aziende del comparto agricolo, una realtà vitale e in continua trasformazione che è il vero grande motivo di questa nostra svolta. Facciamo tesoro del passato e abbracciamo il futuro, un concetto che abbiamo voluto evidenziare anche con la scelta del nuovo logotipo, il quale riprende l’elemento grafico principale del Cap e lo sviluppa in un tratto che si apre verso una pluralità di territori, facendo delle loro tante diversità, colturali e culturali, la sua più grande forza. Terrepadane ha scritto nel proprio Dna, nel nostro Dna, questo immenso patrimonio”.

Il Consorzio agrario Terrepadane nasce come evoluzione della già consolidata struttura del consorzio piacentino che a seguito dell’acquisizione, avvenuta nel giugno 2013, dello storico Consorzio di Milano e Lodi aveva, già un anno fa, valicato il confine emiliano e portato i propri servizi e prodotti in Lombardia. Il nuovo Consorzio eredita numeri importanti.
Ad illustrarli Dante Pattini, direttore del Consorzio agrario Terrepadane: “Un fatturato 2013 di oltre 148 milioni di euro e una previsione di crescita per quest’anno fino a 181 milioni”. Terrepadane opera con 17 sedi dislocate sul territorio e offre un’assistenza specializzata continua e capillare per l’area macchine, precision farming, fertirrigazione, mangimistica e tutti gli altri settori nei quali la struttura è già presente.