Leggiamo le contestazioni che il professor Stefano Maini del Dipartimento di Scienze e tecnologie agroambientali dell'Università di Bologna, ha fatto ad Agrofarma in merito alla presa di posizione dell’associazione sullo studio su concia del mais e moria delle api pubblicato su Science.

Agrofarma ha infatti ritenuto utile obiettare su alcune modalità dello studio, ovvero su fatti concreti, perché questo è il normale modo di procedere nella conoscenza scientifica.
Obiezioni che possono essere così riassunte: gli studi sono stati condotti ipotizzando un livello di esposizione delle api agli agrofarmaci ben oltre i livelli che si possono raggiungere in condizioni di normale uso di questi prodotti. Inoltre il modo in cui è stata simulata la nutrizione delle api non pare corrispondere al loro effettivo comportamento in tali circostanze.
Di conseguenza l’esito degli studi potrebbe risultare non in linea con quanto accade nella realtà.

Aggiungiamo anche che i risultati dei monitoraggi effettuati in Italia da Apenet indicano che la frequenza di alcune patologie delle api è aumentata anche in assenza di utilizzo di questi prodotti.

Riportiamo poi di seguito anche un breve elenco di ulteriori studi e dichiarazioni, i quali dimostrano come in realtà la comunità scientifica non abbia affatto una posizione univoca e condivisa sulle cause della moria delle api.

 

A tale proposito ci sembra utile sottolineare che anche le seguenti ricerche sono state pubblicate su riviste con peer review.

· Università di Aarhus, Danimarca; 2008
Un team di biologi ha campionato api adulte da siti con una mortalità invernale insolitamente alta e covata da nidi con sintomi di malattia, evidenziando notevoli tracce virali. Le conclusioni sembrano rafforzare l’ipotesi virale dello spopolamento degli alveari, già peraltro illustrata in recenti congressi apistici, e la diffusione ormai capillare di questi insidiosi patogeni.

· Università di Toronto, Canada Michel Otterstarter; 2008
Secondo lo studio le api allevate a fini commerciali e poi rilasciate all’interno delle serre per favorire l’impollinazione delle piante, diffonderebbero pericolosi patogeni che causano la moria delle api in natura. Lo Studio è stato pubblicato sulla rivista PLos One.

· AFFSSA – Agenzia Francese per la Sicurezza degli Alimenti; Aubert, Faucon, Chauzat, Martel; 2002 – 2005

· Centro Federale per la Ricerca delle Api, Germania; Rosenkranz, von der Ohe, Mühlen, Otten, Büchler; 2004 – 2009

Oltre a numerose dichiarazioni di ricercatori che non riportiamo qui per necessità di sintesi.

Confermiamo infine che la produzione di mais è scesa del 19% negli ultimi anni. Calo che per precauzione non intendiamo imputare solo ed esclusivamente alla mancanza della concia del mais.

In merito poi agli obiettivi che Agrofarma si è data per statuto, non solo ribadiamo di essere coerenti con questi, ma anche di essere più che mai determinati a tutelare il nostro buon nome in ogni possibile modo, in primis continuando ad affrontare la questione in modo scientifico e basato sui fatti.

 

Andrea Barella