Ieri è sceso in piazza contro la manovra finanziaria del Governo anche l’asino 'Agreste', vero emblema della forza, dell’impegno, dell’onestà contadina. Ha manifestato insieme alle centinaia di agricoltori della Cia-Confederazione italiana agricoltori nel grande sit-in che si è tenuto a Roma, in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati.

Proprio la resistenza, la sobrietà, la docilità, ma anche la testardaggine e il sacrificio sono quelle caratteristiche che hanno fatto si che l’asino 'Agreste' sia stato scelto come la 'mascotte' della mobilitazione della Cia. Un’iniziativa decisa e ferma che certo non si esaurisce e come l’asino, che è difficile forzare a fare qualcosa che contraddica i propri interessi, anche il mondo agricolo vuole far valere le sue ragioni. 

Così 'Agreste' diventa il simbolo di una protesta, quella dei produttori agricoli, che sono stanchi di subire, di lavorare in maniera dura e non ricevere alcuna risposta dalle istituzioni. E come l’asino anche gli agricoltori, inossidabili nei loro principi morali e nei loro valori, non intendono continuare a sottostare ad ingiustizie e soprusi, a vedere calpestare i loro diritti. Da qui nasce e si snoda una forte azione sul territorio per cercare di cambiare le carte in tavola e imprimere una svolta radicale nella politica agricola nazionale.

E come l’asino, animale paziente, ma anche testardo, anche gli agricoltori, che finora hanno pazientato troppo, non intendono più attendere e vogliono che il settore primario venga considerato per il suo giusto valore, per quello (tanto) che fornisce all’economia e alla società del nostro Paese.