A inizio settimana è ancora il vertice Fao a tenere desta l’attenzione dei media sui temi dell’agroalimentare e i toni sono ancora critici. Come quelli che si affacciano dalle colonne de “Il Sole 24 Ore” del 7 giugno, dove si mette il dito nella piaga dei finanziamenti. Solo otto Paesi sui 181 che hanno partecipato al vertice, ci ricorda “Il Sole”, hanno accettato di versare di più, tanto che la Fao dovrà accontentarsi di appena il 5% dei fondi che aveva chiesto. A distanza di qualche giorno, il 12 giugno, torna ad occuparsi del vertice anche “Liberazione” con una nota originale, interrogandosi del perché l’argomento carne sia stato tenuto quasi sempre “fuori dalla porta”. La risposta, secondo Gualtiero Crovesio, che firma l’articolo, è da cercarsi anche nei forti interessi economici che si muovono in questo comparto.

 

I media e l’agricoltura

Forse sulla scia del vertice Fao, ma sinceramente speriamo sia merito della maggiore attenzione che i media dedicano al nostro settore, la settimana si snoda attorno ad altri approfondimenti che un tempo sarebbero stati relegati nelle pagine domenicali dei giornali, dove una volta alla settimana ci si occupava di agricoltura (magari in modo banale) per poi dimenticarsene per gli altri sei giorni. Ritroviamo così su “Italia Oggi” del 7 giugno un commento ad uno studio condotto da Nomisma e intitolato “Meno fitofarmaci, meno cibo”, e dove si lancia un allarme sulla nostra possibile futura dipendenza dall’estero, quale conseguenza delle strategie di politica agricola della Ue. E sempre su “Italia Oggi” dello stesso giorno un “tamburino” dove si ricorda che “la Fao invoca un aumento della produzione agricola e Agrofarma si dichiara pronta a rispondere all’appello, chiedendo però maggiore riconoscimento per il ruolo svolto dai fitofarmaci”. Sul tema degli agrofarmaci si segnala anche un articolo apparso su “Il Foglio” del 9 giugno, dove si riportano alcuni dati secondo i quali una riduzione dell’uso di pesticidi porterebbe ad una maggiore incidenza di tumori. Interessante.

 

Ancora il Brunello

E’ poi il turno del Brunello di tornare sotto i riflettori dei media. Tutta colpa (o merito, dipende dai punti di vista) dell’intervento del ministro Zaia che pone sotto commissariamento la gestione dei controlli. Un terremoto che si associa, ma i due fatti non sono necessariamente legati, con le dimissioni del presidente del consorzio, Francesco Marone Cinzano. I dettagli sono tutti riportati in un articolo pubblicato su “Il Sole 24 Ore” del 10 giugno. E il giorno dopo, 11 giugno, troviamo ad occuparsi del Brunello anche “Il Corriere della sera”, e di nuovo “Il Sole 24 Ore”. Come sempre il Brunello fa notizia.

Difficile, almeno per noi, capire invece il senso della notizia rimbalzata su molti quotidiani dello stesso giorno, che quasi come fotocopie l’uno dell’altro si sono accorti che il carburante costa più della pasta. E allora? Nel serbatoio conviene metterci gli spaghetti? Chi è incuriosito può leggere le “veline” pubblicate su “Il Tirreno”, “Libertà”, “La Provincia”, tanto per citarne alcuni.

 

Il latte tiene banco

La notizia della settimana è invece quella del latte e del suo prezzo in Lombardia. Argomento sul quale si sono consumati duri scontri fra le organizzazioni degli allevatori e Assolatte, in rappresentanza delle industrie del settore. Si inizia dal 12 giugno, all’indomani della rottura delle trattative dove dalle colonne de “La Cronaca” il presidente degli allevatori Nino Andena tuona “sarà guerra totale”. Sul mancato accordo si fermano molti giornali locali a sottolineare come il tema sia molto sentito in alcuni ambienti, specie dove le vacche e il latte rappresentano un valore sociale oltre che economico. E gli articoli in molti casi meritano la lettura, come quello pubblicato su “Il Brescia”. Non da meno (e come potrebbe..) il “Corriere della Sera” dello stesso giorno.

Poi arriva la schiarita con l’accordo parziale raggiunto fra allevatori e un gruppo di industrie nel tardo pomeriggio del 12 giugno. La notizia rimbalza su tanti quotidiani del 13 giugno, da “Il sole 24 Ore” con un dettagliato articolo a firma di Massimo Agostini, a “La Repubblica”. Giornata monopolizzata dal latte, quella del 13 giugno, forse anche per questo spicca l’interessante articolo pubblicato su “L’Arena”, che in tema di produzione di pesche lascia spazio all’ottimismo, almeno per l’area veronese.

 

Nubi all’orizzonte

Un passo indietro, a mercoledì 11 giugno, per segnalare alcuni articoli interessanti sui quali il tempo speso per la lettura è ben ripagato. E’ il caso dell’articolo a firma Renato Capezzuoli che dalle colonne de “Il sole 24 Ore” ci dà qualche anticipazione sulla stagione dei raccolti Usa di mais. E non c’è da stare allegri. E sempre sul “Sole , ma del giorno dopo, 12 giugno, un altro segnale d’allarme, questa volta sul caro fertilizzanti. Per chi li produce si annunciano tempi d’oro, ma non per chi li consuma…