Confagricoltura respinge l'impostazione del documento Falconer sulle modalità di negoziato del Wto, in quanto decisamente squilibrata e fonte di penalizzazioni, piuttosto che di opportunità per l'agricoltura europea. 'I rischi in termini di tenuta del sistema produttivo ed occupazionale sono eccessivi', ha commentato il presidente Federico Vecchioni, 'e, soprattutto, non bilanciati da alcuna contropartita che possa giustificare politicamente l'intesa'. Una posizione condivisa anche dai ministri agricoli, in occasione dell'ultimo Consiglio Ue del 18 febbraio, che hanno criticato il documento Falconer. Un testo dichiarato 'inaccettabile' dal ministro Barnier, che ha parlato a nome di altri 19 Paesi 'ancora più disequilibrato degli ultimi compromessi, che mette in crisi interi settori dell'agricoltura europea, in particolare quelli ortofrutticolo e dell'allevamento. Il sentimento generalizzato tra i miei colleghi é che un non accordo a questo punto sarebbe meglio di un cattivo accordo'.
La stessa valutazione è stata espressa dal Copa-Cogeca, il Comitato delle organizzazioni professionali e cooperative agricole europee, che ha stigmatizzato come le nuove proposte non arrechino alcun beneficio per l'Unione europea. E come ora si rischi di giungere ad un accordo che, secondo gli stessi calcoli della Commissione 'implicherà perdite sino a 40 miliardi di euro per gli agricoltori, la scomparsa di centinaia di migliaia di posti di lavoro e che potrebbe mettere a repentaglio numerosi settori di produzione e di trasformazione alimentare dell'Ue'. 'Occorre dunque', ha concluso il presidente Vecchioni, 'un'azione immediata e determinata del Governo italiano, e non solo del ministro per le politiche agricole che, magari con una strategia di alleanze mirata con altri Paesi partner, entri nel vivo del negoziato e punti a risultati positivi e tangibili per il settore'.