Settimana intensa al Parlamento europeo, con la discussione e l’approvazione nel primo giorno di plenaria, lunedì 24 settembre, della relazione sull'energia rinnovabile dell’eurodeputata danese Britta Thomsen (PSE, DK). Attraverso questo documento i parlamentari europei fanno un punto della situazione e invitano la Commissione a presentare, entro la fine del 2007, una proposta concernente un quadro legislativo per le energie rinnovabili che rafforzi e migliori l'attuale normativa. Diversi le proposte in materia.

Soluzioni sostenibili in campo energetico
Al fine di promuovere le fonti rinnovabili, il Parlamento sollecita l'istituzione e l'attuazione di piani d'azione per le energie rinnovabili (PAR) a livello comunitario e nazionale, che contemplino obiettivi settoriali per incoraggiare gli investimenti, l'innovazione e la ricerca in tutti i settori.
Il Parlamento invita poi la Commissione e gli Stati membri a raggiungere quanto prima un accordo sulla distribuzione dell'obiettivo del 20% di energie rinnovabili e chiede di raddoppiare, entro il 2020, la quota di elettricità prodotta a partire dalle energie rinnovabili. In tale ambito, precisa che ogni Stato membro dovrebbe essere libero di scegliere le fonti energetiche rinnovabili più appropriate. Pertanto chiede la definizione di una serie di tappe per i PAR e la loro revisione ogni tre anni, affinché la Commissione possa adottare misure entro il 2020 se uno Stato membro non adempisse ai suoi obblighi.
La Commissione e gli Stati membri sono poi invitati a contribuire alla creazione di un ambiente di mercato favorevole alle energie rinnovabili, che promuova attivamente la produzione decentralizzata e l’uso di questo tipo di energia. I deputati ritengono infatti indispensabile integrare rapidamente le energie rinnovabili nel mercato interno dell'energia. Gli Stati membri devono poi compiere maggiori sforzi per ridurre gli oneri amministrativi.
Occorre inoltre investire in un'infrastruttura e in una gestione di rete aggiuntiva, flessibile e intelligente per migliorare il funzionamento del sistema, migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento, ridurre i costi per i consumatori e migliorare l'accesso alle energie rinnovabili e la loro produzione. Per creare condizioni di mercato favorevoli alle energie rinnovabili, d'altra parte, i deputati chiedono di abolire «sovvenzioni irragionevoli» e incoraggiare l'uso dinamico degli appalti pubblici in seno all'Unione europea.

Trasporti e biocarburanti: un legame indissolubile
Nell'auspicare l'elaborazione di una politica dei trasporti globale, rispettosa dell'ambiente e socialmente ed economicamente sostenibile, il Parlamento esorta gli Stati membri a fissare obiettivi ambiziosi in relazione all'utilizzo di fonti di energia rinnovabili nei trasporti pubblici e il graduale aumento degli standard relativi all'efficienza dei combustibili nel settore dei trasporti. Sottolineando poi che la produzione di automobili più efficienti dal punto di vista dei consumi continua ad essere il modo migliore per ridurre le emissioni di CO2 e il consumo di petrolio.
Soddisfatti della proposta della Commissione tesa a promuovere i biocarburanti, a condizione però che se ne possa dimostrare la sostenibilità, i deputati invitano la Commissione ad elaborare un sistema di certificazione dei biocarburanti (europei ed extracomunitari), completo e obbligatorio. Tale sistema dovrebbe assicurare che la loro produzione non comporti, direttamente o indirettamente, una perdita di biodiversità e di risorse idriche, la diminuzione delle riserve di carbonio (a causa di cambiamenti nell'uso dei terreni) o problemi sociali come il rincaro dei prodotti alimentari.
Gli incentivi fiscali: secondo gli eurodeputati un altro importante strumento per modificare le scelte dei consumatori, facendoli passare da combustibili fossili a biocombustibili. Attraverso incentivi fiscali, gli Stati membri dovrebbero anche sostenere l'acquisto di automobili a basse emissioni di CO2. E, in proposito, ritenendo che l'uso di automobili elettriche e a idrogeno svolgerà un ruolo importante in futuro, invitano la Commissione ad includere le automobili elettriche ibride nel piano strategico dell'Unione europea in materia di energia e tecnologia.

Energie alternative a casa propria

La relazione ricorda poi che il 40% di tutta l'energia dell'Unione europea è utilizzato negli edifici e che "esiste un enorme potenziale per ridurre questo consumo in modo che le energie rinnovabili possano coprire tutto il fabbisogno di energia in questo settore". Qualsiasi proposta di direttiva quadro per le energie rinnovabili dovrebbe contenere pertanto efficaci misure di promozione del riscaldamento e del raffreddamento mediante energie rinnovabili, allo scopo di aumentare la quota di energie rinnovabili nell'UE dall'attuale livello di circa il 10% ad almeno il doppio entro il 2020.

Proseguire sulla strada della ricerca

Ma a Commissione e Stati membri il Parlamento chiede anche di garantire che venga data un'elevata priorità alle fonti rinnovabili nel quadro dei programmi dell'Unione europea in materia di ricerca e sviluppo tecnologico. Occorre quindi aumentare il bilancio della ricerca in campo energetico in occasione della revisione del bilancio 2007-2013.