Fino a quando la struttura dell’azienda agricola era ciclo chiuso, ovvero la stalla forniva il letame necessario per le concimazioni e i prodotti dell’azienda erano utilizzati all’interno della stessa, il bilancio energetico ambientale rimaneva praticamente equilibrato.
Da quando invece la produzione agricola è diventata di tipo industriale, l’azienda agricola vende i prodotti a industrie e acquista i prodotti chimici da altre industrie.
La concimazione chimica si basa sulla teoria, oggi peraltro superata, della restituzione quantitativa degli elementi nutritivi (azoto, fosforo e potassio) sottratti al terreno dalla coltivazione.
Considerare il terreno come un semplice substrato inerte, un semplice supporto della pianta, non ha creato problemi fino a quando nel terreno è stato presente l’humus accumulato in anni di letamazioni.
Ma ci si è accorti che l’uso prolungato di concimazione chimica faceva esaurire l’humus provocando un netto calo di fertilità del terreno.
La teoria della restituzione resta quindi valida solo in presenza di una vivace attività microbica del terreno. Mancando l’humus, sparisce l’attività microbica e la fertilità del terreno diminuisce in proporzione.
Quale pianta potrebbe vivere su detriti di roccia disgregati da agenti atmosferici anche se ricchi di elementi minerali?
Le piante per poter crescere bene hanno bisogno sia di un clima adatto che di condizioni di vitalità del terreno attivate dalla microflora e dalla microfauna.
La concimazione chimica ignora la vita del terreno mirando alla nutrizione forzata della pianta. La concimazione organica ha come obiettivo il benessere sia del terreno che della pianta perché solo con una maggiore armonica vitalità del terreno si possono sviluppare colture più robuste, con un più alto valore nutritivo e migliori qualità organolettiche.
Oggi grazie agli studi effettuati dai tecnici della Bios, si sono uniti due fattori importanti: fertilità del terreno e nutrizione forzata della pianta, attraverso l’utilizzo di materie prime da matrice organica che fino a qualche anno fa venivano ignorate dalle industrie di fertilizzanti.
In tal modo con i prodotti contenuti nel Catalogo Generale 2006, Bios assicura qualsiasi coltura tenendo conto sia della resa, che della qualità, senza l’utilizzo di concimi chimici e quindi salvaguardando l’ambiente.
Le informazioni e le schede di approfondimento in merito al nuovo catalogo dell'azienda saranno pubblicate sui motori di ricerca di Image Line Network (da Fitogest.com a Fertilgest.com, in funzione del prodotto considerato).
Nel corso delle prossime settimane troverete tutti gli aggiornamenti consultando le pagine raggiungibili con i link riportati di seguito:
http://fertilgest.imagelinenetwork.com/catalogopartner.cfm?idsocieta=1159
BIOS srl
Contrada Mulino Vecchio – 80011 Acerra (NA) Tel. 081 3192118 Fax 081 8859569 info@concimibios.it www.concimibios.it
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Fonte: Agronotizie