In occasione del Consiglio informale che riunisce a Debrecen (Ungheria) i ministri agricoli dell’Ue e il commissario all’Agricoltura Dacian Ciolos, Paolo Bruni, presidente della Cogeca, ha portato il contributo dell’Associazione europea delle cooperative agroalimentari al dibattito sul futuro della zootecnia in Europa.

Ricordando in premessa la necessità di garantire nella strategia dell’Ue per il 2020 la competitività economica del settore agricolo, che oggi impiega un lavoratore su sei in Europa, Bruni ha sottolineato le due esigenze primordiali per garantire al contempo redditi equi e stabili ai produttori e prezzi ragionevoli ai consumatori: maggiore equilibrio e trasparenza della catena alimentare e rafforzamento della posizione economica degli agricoltori .

"Due obiettivi – ha dichiarato Bruni – che passano inevitabilmente per la fissazione di misure legislative comunitarie sulle relazioni contrattuali, mirate in primo luogo a sanzionare in maniera efficace le pratiche sleali, e che accompagnino il rafforzamento del ruolo delle cooperative e delle organizzazioni di produttori, esigenza riconosciuta a più riprese dalle istituzioni comunitarie in recenti pronunciamenti, compresa la relazione del Parlamento europeo sul futuro della Pac approvata la scorsa settimana in commissione agricoltura".

"Anche nel settore della zootecnia - ha sottolineato Bruni – il cui patrimonio europeo di capi si è drasticamente ridotto negli ultimi 10 anni, occorre promuovere ed incentivare la costituzione di organizzazioni di produttori lasciando a quest’ultime la gestione di alcune misure di mercato e la possibilità di attivare misure per il miglioramento qualitativo, la commercializzazione, la programmazione della produzione e la gestione e prevenzione delle crisi attraverso strumenti quali assicurazioni e fondi mutualistici".