Le Autorità tedesche hanno rilevato diossina nei maiali di un'azienda suinicola tra quelle messe sotto osservazione per aver utilizzato i mangimi contaminati all'origine della vicenda. Lo ha annunciato il ministero per la Protezione dei consumatori della Bassa Sassonia. 

Il primo risultato positivo nelle analisi di campioni di carne suina è stato confermato dal  portavoce del commissario alla Salute Frederic Vincent il quale ha definito modesto il superamento della soglia di tolleranza (il doppio del limite, che per i maiali è di 1 picogrammo per grammo di grasso). L'allevamento interessato, l'unico con esito positivo su 15 che sono stati sottoposti ad analisi, è stato chiuso. 

Il portavoce della commissione ha precisato che gli animali contaminati non devono necessariamente essere abbattuti e distrutti, e che "sta agli allevatori decidere; i prodotti derivati da quegli animali, carne, latte, uova etc., devono invece essere distrutti e non devono assolutamente entrare nella catena alimentare"

Le Autorità tedesche hanno comunque annunciato che gli animali contaminati saranno abbattuti e le loro carcasse bruciate. Per il momento, l'Ue non ha intenzione di prevedere nessuna compensazione per gli allevatori. Vincent ha anche riferito che la Commissione europea è rimasta "delusa" dall'incontro con i rappresentanti dell'industria delle materie grasse e dell'industria mangimistica che si è tenuto ieri, non essendo stata presentata da questi nessuna proposta per garantire maggiore sicurezza nella catena di fabbricazione dei mangimi, visto che in dieci anni si sono verificati quattro casi di contaminazione. 

La Commissione sperava nella possibilità di definire un Protocollo volontario, piuttosto che dover regolamentare il settore, prevedendo, ad esempio, la segregazione tra i grassi destinati ad entrare nella catena alimentare umana o animale e quelli per uso industriale. Ma a questo punto non è escluso che l'esecutivo proponga una propria direttiva in materia.