L'ispezione comunitaria del Food Veterinary Office tenutasi in Italia dal 18 al 22 febbraio 2008, aveva evidenziato la necessità di individuare ulteriori misure di controllo sanitario sulle farine animali destinate ad essere utilizzate come fertilizzanti.
Allo scopo di migliorarne la tracciabilità e di garantire che le stesse non entrino nella catena alimentare animale, il ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali ha emanato un' ordinanza (Misure sanitarie di protezione contro le encefalopatie spongiformi trasmissibili - GU n. 37 del 14-2-2009). Conformandosi alle osservazioni avanzate dagli ispettori comunitari, l'Italia adotta specifiche misure sanitarie al fine di garantire il mantenimento dell'attuale categorizzazione dell'Italia in funzione dello status sanitario Bse.
Nel provvedimento vengono codificati i procedimenti tecnologici che devono essere seguiti affinché i fertilizzanti derivanti dai prodotti trasformati, ricavati a loro volta dai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano di categoria 2 e 3 (quelli di categoria 1 possono essere destinati solo all'eliminazione) possano essere ceduti all'utilizzatore finale.
Gli stessi prodotti trasformati, che rappresentano quindi un prodotto intermedio tra i sottoprodotti e i fertilizzanti, non potranno essere invece mai ceduti alle aziende agricole.
La materia dei sottoprodotti di origine animale è disciplinata dal regolamento (CE) 1774/2002.