Enrico Santus, il direttore dell'organizzazione, che ha sede a Verona, traccia un quadro estremamente positivo di questi primi 50 anni di Anarb e rimarca la differenza sostanziale fra questi ultimi anni di attività rispetto al periodo precedente. "La tendenza emersa anche dall’ultimo convegno internazionale che si è svolto recentemente in Texas – specifica Santus – è quella di un progressivo abbandono della genetica finalizzata esclusivamente ad aspetti quantitativi della produzione delle bovine. Ormai più nessuno, a livello mondiale, dà la priorità alla quantità di latte per capo. Piuttosto, si privilegiano gli aspetti funzionali delle vacche, come ad esempio la longevità, la fertilità, la velocità della mungitura, accanto agli aspetti qualitativi del latte".
Anarb, fa sapere Santus, sta perfezionando gli indici «Bcs», quelli legati allo stato corporeo dell’animale, «con la finalità di limitare quanto più possibile la perdita di peso delle bovine, durante la lattazione. Anche perché è stato dimostrato che un calo di peso negli animali si traduce poi con molta facilità in un peggioramento degli indici di fertilità, con conseguente aggravio di costi da parte dei singoli allevatori».
Enrico Santus interviene infine sulla vicenda legata al prezzo del latte in Lombardia. "E’ estremamente positivo che il prezzo del latte spot (in cisterna) -sottolinea Santus- sia cresciuto notevolmente in questi ultimi 3-4 mesi e questo spiega come mai le organizzazioni professionali agricole chiedano una modifica dell’accordo regionale sottoscritto con Assolatte lo scorso mese di marzo. Anarb si occupa di ricerca genetica, miglioramento produttivo ed aspetti tecnici, non politici. Certo il segnale di questa inversione di tendenza sul prezzo del latte non ci lascia indifferenti e non può che renderci felici. Discutere di prezzi, però, non è di nostra competenza".