Il 13 giugno 2015 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il regolamento di esecuzione del nuovo disciplinare di produzione della ciliegia di Vignola Igp. Si conclude così un percorso iniziato nel 2013 con il riconoscimento del marchio Igp, ma con la presenza di un disciplinare non sufficiente ad adempiere alle necessità produttive e commerciali della realtà frutticola vignolese.

"In questi anni il Consorzio della Ciliegia di Vignola ha continuato a produrre basandosi su questo disciplinare 'mozzo' - spiega Walter Monari, direttore del Consorzio della ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola -, riuscendo comunque ad ottenere risultati sufficientemente remunerativi grazie anche agli importanti sforzi fatti dai soci. 
L'attuale stagione cerasicola è partita nella speranza di ottenere le modifiche richieste in tempo utile, necessarie per soddisfare le esigenze produttive e commerciali e salvare il reddito dei cerasicoltori vignolesi. Ma le tante promesse che sono state fatte non sono state mantenute.
Grazie alla burocrazia ed alla politica potremmo usare il nuovo disciplinare a partire dal 3 luglio, quando la raccolta sarà terminata. Un'altra stagione buttata e per questo dobbiamo ringraziare quelle persone e quel sistema che si è ancora una volta dimostrato anni luce lontano dalle esigenze di chi lavora e produce. Tante parole ma nessun fatto".

 
Walter Monari, direttore del Consorzio della ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola

"Il 1 maggio la documentazione per le modifiche al vecchio disciplinare di produzione per le ciliegie Igp di Vignola era arrivata a Bruxelles - continua Monari -, dopo che erano scaduti indenni e senza intoppi i 90 giorni di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale in Italia. Speravamo che capissero che le ciliegie si raccolgono una volta all'anno, accelerando i tempi per dare l'autorizzazione. Invece anche questa volta niente, contribuendo a mettere in ginocchio un intero sistema produttivo di eccellenza della frutta italiana. Siamo quindi costretti a lavorare in funzione del 2016, senza poter adempiere a quelle promesse fatte alla Gdo sulla continuità del prodotto marchiato Igp. Perchè soltanto garantendo alla distribuzione ciliegie di qualità, omogenee e per tutto il calendario di maturazione sotto il marchio 'Ciliegie di Vignola' è possibile ottenere valore aggiunto ridistribuibile alla nostra base sociale".

"Pensavamo già da quest'anno di poter sfruttare le modifiche al vecchio disciplinare - spiega Giampaolo Pelloni, presidente del Consorzio ciliegia Igp di Vignola - e invece siamo ancora al punto di partenza. Potremo sfruttarle soltanto dal 2016, dando così finalmente continuità al marchio lungo tutta la stagione produttiva. La politica e la burocrazia ci hanno aiutato fino ad un certo punto, penalizzando il marchio e la sua visibilità. Quest'anno comunque pensiamo di poter marchiare Igp circa 30 mila quintali di ciliegie, sull'intera produzione vignolese che sarà di circa 50-60 mila quintali. La parte restante sarà quindi venduta attraverso il marchio alternativo 'Tentatrice', creato proprio per poter coprire questo 'buco' burocratico. La qualità sarà molto alta: pezzatura molto grande, ottimo aspetto, polpa consistente ed elevato sapore".