Mentre i primi caldi si fanno sentire e l'estate meteorologica è ormai qui, la domanda sorge spontanea: come sarà la nostra estate? E l'inizio dell'autunno? Le previsioni a lungo termine, pur non avendo una precisione chirurgica, ci offrono uno sguardo più ampio su ciò che potremmo aspettarci in termini di temperature e piogge, delineando uno scenario che, purtroppo, non è del tutto nuovo per noi. Difatti sembra proprio che dovremo affrontare un susseguirsi di forti ondate di caldo e, in alcuni casi, eventi estremi accompagnati da fenomeni quali grandine, nubifragi e autentiche tempeste di vento.
Il caldo che non allenta la presa: una tendenza per tutta l'estate e oltre
Analizzando le proiezioni per i mesi di luglio, agosto e persino settembre, emerge una tendenza piuttosto chiara: la colonnina di mercurio sarà destinata a salire ed a rimanere su valori più elevati rispetto alle statistiche.
A luglio, le mappe ci mostrano un'Europa quasi interamente "tinta" di arancione e rosso. Questo significa che la quasi totalità del continente, dalla Francia alla penisola iberica, passando per l'Europa centrale e i Balcani, soffrirà di frequenti ondate di calore, più del dovuto.
E noi in Italia? Beh, non saremo da meno. Anche il nostro Paese verrà contagiato da queste anomalie positive, specialmente al Nord e al Centro. Insomma, prepariamoci ad un primo mese della stagione prettamente rovente, con ondate di calore che potrebbero essere intense e durature.
Passando invece ad agosto, la situazione non accennerà a migliorare, anzi, in alcune zone gli effetti dell'anticiclone subtropicale si intensificheranno. L'Europa centrale ed i Balcani sembrano difatti destinati a sperimentare un caldo più estremo, con aree caratterizzate da temperature ben oltre la norma. L'Italia rimarrà anch'essa saldamente ancorata nella morsa del caldo: tutta la penisola vedrà anomalie positive medie fino a 2 gradi suggerendo un mese davvero soffocante, con picchi notevoli soprattutto al Centro Nord. Neanche di notte avremo modo di recuperare, perché esse assumeranno di sovente un carattere tropicale con valori che non scenderanno sotto i 20 gradi, la norma in molte delle nostre città e lungo le coste.
L'estate si chiude a settembre, un mese che di solito ci porta il primo respiro d'autunno, ma quest'anno sembra voler prolungare la stagione. Sebbene le anomalie di caldo siano un po' meno estese e intense rispetto a luglio e agosto, gran parte dell'Europa e, naturalmente, l'Italia, si colorano ancora di arancione. Questo caratterizzerà l'inizio della scuola o il ritorno al lavoro con il caldo e tanto sole; l'autunno che, almeno nella prima parte, farà fatica a farsi sentire, regalandoci giornate ancora piuttosto bollenti e forse troppo calde per il periodo.
Le piogge: un equilibrio precario tra siccità e violenza improvvisa
Quando si parla di precipitazioni, il quadro si fa più complesso. Non è solo questione di "pioverà o no?", ma anche di "come pioverà?". La tendenza generale suggerisce che, mentre alcune zone potrebbero soffrire la sete, altre potrebbero essere colpite da acquazzoni improvvisi e molto forti.
A luglio, le mappe delle piogge ci raccontano una storia interessante. L'Europa orientale, la Grecia e la Turchia occidentale sembrano destinate a soffrire di una vera e propria siccità, con ampie aree colorate di rosso che indicano un deficit significativo di precipitazioni. L'Italia, invece, sembra un'isola di relativa normalità, senza anomalie estese. Questo non vuol dire assenza di piogge, ma che, a livello complessivo, le quantità dovrebbero essere nella media. Attenzione però: in un mese così caldo, anche una pioggia "normale" potrebbe non bastare a compensare l'evaporazione ed il contrasto termico potrebbe scatenare temporali intensi e localizzati.
Il mese di agosto assumerà caratteristiche un po' più "neutre" in gran parte del continente, inclusa l'Italia. Non sono difatti attese grandi aree con deficit o eccessi marcati. Tuttavia, la memoria ci insegna che il caldo estivo accumulato è la miccia perfetta per temporali violenti, grandinate e persino nubifragi specialmente per le nostre regioni settentrionali e le aree alpine, anche se le medie mensili non lo evidenziano in modo drastico.
Infine, a settembre, le anomalie delle piogge si attenueranno ulteriormente su quasi tutta l'Europa. L'Italia dovrebbe beneficiare di precipitazioni generalmente nella norma. Questo è un buon segno, perché ci suggerisce un ripristino ad un regime più autunnale, con fenomeni più regolari che possono aiutare a ricaricare le riserve idriche. Ma il "prolungamento" del caldo potrebbe rappresentare un pericolo, in quanto si prevedono eventi intensi e concentrati, aumentando il rischio di alluvioni lampo, soprattutto in zone già vulnerabili.
Cosa comporta tutto questo per noi?
Questo scenario, con un caldo persistente e piogge distribuite non uniformemente, avrà diverse conseguenze, per l'agricoltura, per le risorse idriche e soprattutto per la nostra salute.
Sarà difatti una sfida la gestione della siccità in alcune zone, ma anche i danni da eventi violenti come grandinate e forti colpi di vento; sarà di fondamentale importanza un uso consapevole e oculato dell'acqua, soprattutto se le piogge non saranno ben distribuite o se i periodi siccitosi si prolungheranno. Le ondate di calore, specialmente se lunghe e intense, saranno un fattore di rischio in particolare per anziani, bambini e persone fragili. Proteggersi dal caldo sarà pertanto importante.
Da non sottovalutare infine anche il rischio di incendi, purtroppo elevato in presenza delle condizioni sopracitate. Insomma, nell'immediato futuro le più recenti elaborazioni a lungo termine sembrano confermare una tendenza che conosciamo bene: quella di un'estate e un inizio autunno con estremi climatici sempre più marcati.