L'Italia nel corso dei prossimi giorni diventerà rovente grazie all'intensificazione dell'anticiclone subtropicale africano su gran parte del comparto europeo. Le proiezioni termiche non promettono nulla di buono: registreremo valori ben oltre le medie del periodo tali da spingere lo zero termico oltre i 5.000 metri, con impatti negativi sui ghiacciai alpini e sul rischio di eventi meteorologici estremi.

 

Analisi sinottica e previsione termica

L'Italia è attualmente interessata da una robusta bolla anticiclonica di matrice sahariana. Tale configurazione va a determinare un persistente richiamo di masse d'aria bollenti dal Nord Africa verso il Mediterraneo centrale, con un conseguente incremento delle temperature su gran parte della penisola. I più recenti aggiornamenti dai centri di previsione indicano inoltre una ulteriore intensificazione del caldo che, nel corso del prossimo fine settimana, porterà la colonnina di mercurio su valori prossimi ai 40°C in diverse regioni.

 

Come accennato, tra gli aspetti negativi di questa ondata di calore troveremo l'elevazione dello zero termico, il quale si prevede possa superare i 5.000 metri di quota, implicando temperature positive fino a quote elevatissime, per intenderci superiori alla vetta di 4.810 metri del nostro Monte Bianco. Un fenomeno straordinario per intensità ed estensione geografica, il quale sta diventando progressivamente più frequente anno dopo anno, confermando le tendenze osservate nei cambiamenti climatici.

 

Impatto sui ghiacciai alpini e rischio idrogeologico

Una situazione che se prolungata nel tempo comporterà conseguenze negative per gli ecosistemi di alta montagna, in particolare per i ghiacciai alpini, accelerando lo scioglimento e l'arretramento dei fronti glaciali con una riduzione delle masse fino ad oggi stimata del 40% in appena 50 anni, ulteriormente esacerbata da queste ondate di calore. La fusione superficiale del ghiacciaio produce infatti acqua liquida che, scorrendo fin nel cuore della struttura, la destabilizza e ne aumenta lo scioglimento incrementando i crolli come tragicamente evidenziato dai recenti eventi sulle aree montane della Svizzera.

 

Rovescio della medaglia: gli eventi meteorologici estremi

Non sarà solo il caldo l'effetto principale di queste ondate roventi, ma anche un'elevata probabilità dello sviluppo di eventi estremi. L'accumulo del calore e dell'umidità nell'atmosfera, combinato con l'accentuazione dei contrasti termici dovuti alle infiltrazioni più fresche sul bordo nordoccidentale dell'anticiclone, favoriranno la formazione di temporali violenti talvolta accompagnati da grandine, nubifragi e forti colpi di vento. Si tratta comunque di fenomeni localizzati e di breve durata, per lo più localizzati sui settori alpini nel corso delle ore centrali della giornata.

 

Weekend di fuoco

La giornata di sabato 28 giugno sarà caratterizzata da cieli sereni o poco nuvolosi su quasi tutto il territorio nazionale. Le uniche eccezioni saranno rappresentate dai locali annuvolamenti ad evoluzione diurna sui rilievi alpini e appenninici settentrionali, aree ove sussisterà comunque una bassa probabilità di precipitazioni. Le temperature massime raggiungeranno valori prossimi o superiori a 39-40°C in diverse località della Val Padana, lungo le vallate interne del Centro e sulle aree interne delle due isole maggiori. Le notti tropicali, con valori minimi superiori ai 20°C e localmente fino a 26-28°C, saranno diffusi, specialmente nei contesti urbani.

 

Poche novità per domenica 29 giugno, con quadro meteorologico sostanzialmente invariato garantito dalla persistenza dell'anticiclone subtropicale africano. L'unica nota significativa sarà la potenziale formazione di temporali isolati, localmente intensi, nelle aree alpine nel corso del pomeriggio, indotti dal forte riscaldamento diurno e dalla conseguente instabilità atmosferica. Tali fenomeni saranno circoscritti e di breve durata.

Sul resto del Paese domineranno invece condizioni di calura persistente.

 

Persistenza dell'ondata di calore

L'ondata di calore è destinata a interessare per diversi giorni l'intero territorio italiano. Le proiezioni attuali indicano difatti una persistente influenza dell'anticiclone africano almeno fino ai primi giorni di luglio. Sebbene sia possibile una lieve attenuazione della calura, ma solo limitatamente all'arco alpino per una debole influenza atlantica, tale effetto non sarà sufficiente a determinare una vera tregua.

 

Le regioni settentrionali, in particolare Emilia Romagna e basso Veneto, sperimenteranno temperature massime prossime ai 40°C e minime notturne elevate. Contesti analoghi si verificheranno anche al Centro Sud, specie tra Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna, tutte aree ove le condizioni meteorologiche saranno in tutto e per tutto assimilabili a quelle del deserto sahariano.

La maggior parte del Paese sperimenterà quindi giornate estremamente calde e notti tropicali per un periodo prolungato.

 

Conclusioni

L'analisi dei principali modelli previsionali, anche nel lungo termine, non lascia spazio a particolari break, evidenziando la persistenza dell'ondata di calore eccezionale.

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