Si è svolto di recente il workshop dedicato ai sistemi di coltivazione a ciclo chiuso per le colture ortofloricole organizzato dal Dipartimento di Biologia delle piante agrarie della facoltà d'Agraria dell'Università di Pisa e dall'assessorato Agricoltura e foreste della Regione Sicilia con il patrocinio della Soi (Società orticola italiana. L'incontro si è svolto nell'Aula magna della facoltà di Agraria di Pisa con grande successo di partecipanti.
La PROF.i che gestisce il portale www.fertirrigazione.it, ha partecipato con una relazione scritta tramite il suo poster: vedi immagine.
L'incontro conclude le attività del Progetto "La gestione di sistemi fuori suolo a ciclo chiuso: adattamento, ottimizzazione e controllo in ambienti mediterranei su colture ortofloricole", cofinanziato dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur-Prin 2003) e coordinato dal professor A. Garibaldi dell'Università di Torino.
L'obiettivo generale di questo progetto di ricerca è stato quello di contribuire all'avanzamento delle conoscenze sulla gestione generale di sistemi fuori suolo a ciclo chiuso. Le colture modello utilizzate durante il progetto sono state il pomodoro e la gerbera allevate in substrato.
Per la valutazione degli effetti della applicazione del ciclo chiuso sullo stato fitosanitario delle colture, la ricerca è stata orientata alla valutazione dell'influenza della variazione di parametri colturali diversi (conducibilità elettrica, pH, ossigeno, contenuto di elementi nutritivi, temperatura della soluzione nutritizia) sull'epidemiologia di parassiti radicali adattati ad ambienti fuori suolo.
E' stata valutata la possibilità di indurre e sfruttare fenomeni di repressività all'interno di sistemi fuori suolo a ciclo chiuso. In aggiunta si è cercato di mettere in relazione l'effetto della composizione della soluzione nutritiva sulla suscettibilità delle piante in essa coltivate anche a parassiti fogliari.
In conclusione la ricerca ha migliorato le conoscenze attualmente disponibili su:
1. epidemiologia di alcuni parassiti vegetali gravi su colture fuori suolo,
2. composizione minerale ottimale delle soluzioni nutritive per le specie in studio,
3. caratteristiche fisiche dei substrati anche in relazione al loro reimpiego,
4. riduzione dell'impatto ambientale dei sistemi fuori suolo,
5. possibilità di "modellizzazione" del sistema fuori suolo finalizzato alla messa a punto di supporti esperti di decisione.
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Fonte: Agronotizie