Nella giornata di venerdì 25 giugno 2010 presso Fondo Montecuccoli di Vignola (Mo) si è svolto un incontro tecnico sul ciliegio organizzato dal Consorzio della Ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola con la collaborazione del Dipartimento di colture arboree dell'Università di Bologna e del Crpv di Cesena.

La manifestazione prevedeva la visita a un impianto automatizzato per copertura antipioggia e mostra pomologica per la presentazione di campioni esposti.

'L'incontro ha permesso di mostrare - spiega Walter Monari, direttore del Consorzio - un impianto automatizzato di copertura antipioggia per proteggere dal maltempo i ceraseti. Il sistema permette di aprire e chiudere, grazie ad un meccanismo di avvolgimento automatico, i teli di protezione per contrastare le problematiche dirette ed indirette che possono causare la pioggia e la grandine. E' stato possibile avviare il progetto grazie al finanziamento ed al supporto della Provincia di Modena e del Comune di Vignola'.

'La copertura tradizionale presenta dei limiti - continua Monari - che possono essere superati grazie a questo nuovo sistema automatizzato. Infatti l'automatizzazzione dei teli permette di evitare la formazione di eventuali microclimi sotto copertura (negli impianti antipioggia tradizionali e non automatizzati il telo rimaneva aperto dall'invaiatura alla raccolta mentre qui possono aprirsi e chiudersi a necessità), di ridurre i costi di manodopera per la gestione dell'impianto, migliorare la gestione dell'attività all'interno dell'azienda, migliorare l'efficienza della gestione agronomica e colturale del frutteto e permette di ottenere frutti di migliore qualità ed aspetto'. 

'Probabilmente il maggior svantaggio - prosegue Monari - è il costo dell'impianto. Infatti i costi di realizzazione sono circa 50.000-60.000 euro/Ha paragonabili ad un 20% in più rispetto a quelli tradizionali. Inoltre per riuscire ad ottenere il miglior risultato possibile è necessario che gli impianti siano strutturati su filari non superiori ai 200 metri e con distanza tra i pali non superiori ai 6 metri (in modo da poter aprire e chiudere in meno di 2 minuti)'. 

Il nuovo sistema, che nasce dall’adeguamento alle condizioni locali di un brevetto tedesco (Frustar), può essere installato su frutteti tuttora privi di copertura oppure è possibile meccanizzare gli impianti già esistenti che ora proteggono circa 40 ettari, in pratica il 10% della produzione.