I gusti dei consumatori, l'evoluzione degli stili di vita, la globalizzazione dei mercati: molti sono i fattori che guidano un processo di innovazione varietale che risponde alle esigenze di un mercato dell'ortofrutta assolutamente dinamico. Questo è quanto succede a valle nella filiera. A monte, la ricerca in frutticoltura svolge un compito importante nei confronti dei produttori: evidenziare le cultivar più adatte a specifiche condizioni pedo-climatiche, valutare le caratteristiche organolettiche e le modalità gestionali più adatte per le singole varietà, consigliare in ultima analisi quelle produzioni che potrebbero assicurare un reddito consono all'imprenditore agricolo.

Il convegno 'Innovazione varietale del melo e del pero' svoltosi a Ferrara il 13 febbraio 2009 ed aperto dal presidente della Camera di Commercio Carlo Alberto Roncarati, ha coinvolto il mondo della ricerca (Università, CRA), dei vivaisti, degli agricoltori, della distribuzione organizzata e delle istituzioni ed ha evidenziato come sia fondamentale un costante confronto fra gli operatori, ancora di più in questo periodo di crisi economica, per produrre valore aggiunto lungo tutta la filiera.

I vantaggi del miglioramento genetico in frutticoltura e la presentazione dei risultati del progetto 'Liste di orientamento varietale' del Mipaaf-Cra hanno evidenziato le linee di sviluppo del settore e le prospettive per il comparto, con particolare riferimento alle coltivazioni di melo, fra le specie più dinamiche in termini di innovazioni, e il pero, punto di forza del territorio emiliano-romagnolo, caratterizzato però da una sostanziale stabilità varietale.

 

Nei prossimi numeri di Agronotizie saranno presentati approfondimenti relativi alle specie citate ed alla ricerca in frutticoltura.

Di seguito viene riportato un estratto dell'intervento di Carlo Fideghelli (Cra, Centro di ricerca per la frutticoltura di Roma) su:

 

Le liste di orientamento varietale dei fruttiferi 2008/2009

Dal suo avvio, nel 1994, il progetto Mipaaf - Regioni 'Liste di orientamento varietale dei fruttiferi' ha valutato oltre 1.100 varietà (Tab. 1) delle quali la metà giudicate negativamente, il 30% consigliate e il 20% ancora in valutazione.

La numerosità delle cultivar valutate è molto variabile da specie a specie e dipende dall'attività del miglioramento genetico condotto in Italia e dall'interesse dei vivaisti italiani rispetto alle varietà costituite all'estero e introdotte per il mercato italiano. Il progetto si basa, infatti, essenzialmente sulle cultivar commercializzate in Italia.

Le specie più dinamiche, dal punto di vista varietale, sono la fragola, seguita dal pesco (includendo anche le nettarine) e dal melo.

Il mandorlo è, al contrario, la specie comprensibilmente più statica, date le caratteristiche della produzione destinata alla utilizzazione industriale. Alcune interessanti considerazioni si possono fare analizzando le percentuali di cultivar consigliate rispetto al totale di quelli valutate. In media il valore è del 31% con oscillazioni che vanno dal minimo dell'11% nel caso della fragola al massimo del 76% nel caso del ciliegio.

Il significato di questi valori è duplice: da un lato c'è la componente soggettiva dei diversi gruppi di lavoro che, nonostante l'impegno di rispettare un protocollo comune, non può essere del tutto eliminata, dall'altro c'è il miglioramento varietale che in alcune specie come la fragola, il mirtillo, il rovo, il lampone, ma anche il melo e il pesco è più innovativo, rispetto ad altre, come appunto il ciliegio, il mandorlo, il susino, l'albicocco.

Anche il contributo del miglioramento genetico italiano, che in media è del 42%, varia molto da specie a specie: poco o nullo nel caso dei piccoli frutti, piuttosto elevato nel caso della fragola, delle nettarine, del mandorlo, ma anche dell'albicocco, del pero, delle pesche bianche e delle percoche, inferiore ad un terzo per ciliegio, melo, pesche gialle e susino.

Le Liste 2008 sono state pubblicate in cinque diversi numeri, precedendo la presentazione delle stesse in occasione di incontri con i frutticoltori, i tecnici e i vivaisti in diverse aree frutticole del territorio nazionale.

L'incontro di Ferrara del 13 febbraio 2009 sulla Innovazione varietale del pero e del melo è l'occasione non solo di presentare le Liste varietali aggiornate di queste due specie, ma anche di presentare, a cura dell'Informatore Agrario, in un unico fascicolo, le Liste varietali delle specie oggetto di attività del progetto. L'incontro è, poi, completato da una interessante relazione a cura di Sansavini sul miglioramento genetico del melo in Europa e da una stimolante Tavola Rotonda sulla innovazione in frutticoltura vista dagli operatori.

 

 

Tab. 1 - Cultivar valutate dal progetto dal 1994 al 2007

 

Specie

Negative

In lista

In valutazione

Totale

 

n.

% rispetto al totale

% costituite in Italia

 

 

Albicocco

Ciliegio

Fragola

Mandorlo

Melo

Pero

Pesco

     G

     B

Nettarine

     G

     B

Percoche

Susino

Lampone

Rovo

Mirtillo g.

31

14

206

15

66

25

 

29

25

 

33

9

17

10

25

16

38

42

62

29

17

39

21

 

32

16

 

28

9

13

23

10

5

7

42

76

11

53

27

31

 

43

31

 

37

33

43

46

21

18

15

48

29

66

65

21

52

 

28

50

 

54

67

54

22

10

0

0

28

6

31

0

31

22

 

13

10

 

15

9

0

17

13

6

3

101

82

266

32

143

68

 

74

51

 

76

27

30

50

48

27

48

 TOTALE

559

353

31

42

204

1.123