L'insediamento del presidente americano alla Casa Bianca, Donald Trump, è previsto per il prossimo 20 gennaio.
Fino ad ora, 13 dei 15 posti di comando nei diversi settori sono stati individuati, ma non quello dell'Agricoltura, per il quale il toto-nomi prosegue nella più totale incertezza.
"L'America rurale sa di aver avuto un ruolo chiave nell'elezione di questo presidente e chiede maggiore attenzione. C'è chi è preoccupato che il settore non abbia l'attenzione che merita", ha affermato il presidente della National farmers union Roger Johnson.
Il portavoce di Trump, Sean Spicer, ha comunicato che il presidente eletto sta continuando a incontrarsi con persone qualificate per l'incarico. Rispetto ai predecessori, tuttavia, Trump sta impiegando più tempo nella scelta del segretario del dipartimento dell'Agricoltura.
Barack Obama individuò Tom Vilsack (attuale ministro in carica) il 17 dicembre del 2008; George W. Bush nominò il segretario il 20 dicembre 2000; Bill Clinton il 24 dicembre 2002.
Calendario a parte, Trump ha assicurato che l'agricoltura avrà un proprio ruolo nella riforma dell'immigrazione, elemento sul quale ha giocato una parte non secondaria nel corso di una campagna elettorale piuttosto accesa.
Tornando alla carica di segretario Usda, nei giorni scorsi sono stati fatti i nomi di tre donne: Elsa Murano, già presidente dell'Università A&M del Texas, Henry Bonilla, precedente rappresentante degli Stati Uniti del Texas, Susan Combs, già commissario all'Agricoltura del Texas, e persino la senatrice democratica per lo Stato del Nord Dakota, Heidi Keitkamp.
Ma è spuntato anche il nome dell'ex vicegovernatore della California (2010-2011) e agricoltore Abel Maldonado e di Sonny Perdue, già governatore della Georgia. Potrebbe essere una battaglia fra questi ultimi due contendenti, ma le sorprese sono sempre in agguato con Donald Trump.
Pochi giorni fa, secondo gli analisti, Maldonado è apparso più vicino a ricoprire il ruolo, in virtù di un doppio vantaggio: essere di origine messicana ed essere un agricoltore, con un'azienda ortofrutticola e vitivinicola. Inoltre, un esponente californiano in un settore chiave come quello dell'agricoltura, potrebbe rappresentare un ulteriore vantaggio e rappresentare un avvicinamento di Trump agli elettori californiani, che hanno preferito Hillary Clinton nel confronto politico.
Altri cronisti, invece, sostengono che in pole position ci sia Sonny Perdue.
Subito dopo l'elezione del tycoon newyorkese alla Casa Bianca, erano emersi i nomi di Charles Herbster di Falls City (Nebraska), consigliere del candidato repubblicano, ma anche quelli di Michael Torrey, lobbista ed esperto di agroalimentare, con una posizione negazionista rispetto ai cambiamenti climatici, e del texano Sid Miller, trumpiano della prima ora e favorevole ad avviare accordi commerciali concreti con Cuba.
A giorni sapremo chi sarà il futuro segretario del dipartimento Usa all'Agricoltura, almeno per i prossimi quattro anni.
Tra le sfide che dovrà fronteggiare ci saranno i grandi temi come la globalizzazione, l'ambiente, una politica delle rinnovabili, l'export e la redditività delle imprese agricole a stelle e strisce.