Quello di luglio 2013 è un clima in perfetta linea con le medie trentennali del mese; nonostante qualche eccezione, l'anticiclone delle Azzorre ha portato un'estate in vecchio stile Mediterraneo.

Il punto della situazione
La prima parte dell'estate non ha visto le sortite africane verso la Penisola tipiche degli ultimi anni, proponendo invece un clima che rimanda agli anni ’80 e ‘90.
E’ senz’altro rilevante la posizione dell'Anticiclone delle Azzorre, ubicato in settori piuttosto inconsueti rispetto alla norma, a protezione delle aree occidentali. Lo scorrimento di correnti più fresche e “ballerine” lungo il suo confine orientale ha chiaramente contribuito a mitigare il quadro italiano.
L’instabilità ad evoluzione diurna associata ai temporali anche forti è sicuramente l’elemento chiave di questo periodo. Una vivace attività convettiva ha quindi interessato gran parte del territorio italiano: Milano, Torino, Genova, Firenze, Roma e Napoli sono solo alcune tra le città che hanno vissuto fenomeni temporaleschi talvolta molto intensi. Fenomeni meno acuti sono giunti anche al Sud, non solo sui rilievi, ma anche sulle aree interne pianeggianti: situazioni che nell’ultimo decennio sono diventate alquanto rare.

Le temperature
Valori termici complessivamente nella norma, o poco oltre. Non ovunque però, perché al Nord - dove la protezione dell'Anticiclone è risultata maggiormente efficace - sono state più alte rispetto al Centro e al Sud.
Le aree che hanno beneficiato maggiormente delle correnti fresche, fino a 5 gradi in meno della norma, sono chiaramente quelle del versante adriatico, sottoposte direttamente alle correnti in discesa dai quadranti settentrionali.

Analisi
L’evoluzione del mese di luglio e più in generale della stagione estiva dipende sostanzialmente dalla anomalie previste nelle temperature delle acque superficiali dei mari (Sst, ovvero Sea surface temperature), in particolare su quelle aree del Mediterraneo occidentale, del vicino Oceano Atlantico e del Golfo di Guinea.
Tali anomalie, in primis quelle sul Mediterraneo e sull’Atlantico europeo, regolano di sovente la presenza o meno del mite anticiclone delle Azzorre sull’Italia. Discorso differente invece per le anomalie superficiali sul Golfo di Guinea, che possono invece determinare le irruzioni del rovente anticiclone africano sulla penisola italiana.

Anomalie Sst in dettaglio
Il modello del lungo periodo proposta dall'agenzia federale statunitense Noaa prevede una forte anomalia negativa (acque più fredde della norma) sul Mediterraneo occidentale e sul vicino Atlantico. Questi valori termici delle acque vanno conseguentemente a rinforzare il vasto campo anticiclonico delle Azzorre. Ciò significa che la penisola italiana resterà senza troppi dubbi sotto la protezione dell’alta pressione azzorriana almeno sino a fine mese.
L’aria relativamente fresca atlantica sospinta sull’Italia dall’anticiclone regalerà un mese di luglio caldo ma non bollente e temperato di tanto in tanto da temporali diurni, specie al Centro Nord.
Dalla proiezione del modello si nota al contrario che sul Golfo di Guinea non sono invece previste, per luglio ed inizio agosto, anomalie negative nella Sst (acque più fredde della norma), le uniche in grado di favorire le irruzioni dell’anticiclone africano sulla Penisola, con le annesse ondate di caldo.

Certezze all’orizzonte
Per altri 10-15 giorni l’anticiclone africano resterà ben lontano della penisola italiana, sulla quale dominerà ancora il mite anticiclone delle Azzorre con temperature gradevoli con sole e temporali refrigeranti.