Una durata di 5 anni, circa sei milioni di euro finanziati dalla Commissione Europea nell'ambito del Programma per la sicurezza del 7° Accordo quadro, 13 partner, 8 gruppi di lavoro, 3 continenti coinvolti: questi sono solo alcuni dei numeri del Network of excellence denominato Plant and Food Biosecurity.

Il progetto che ha preso il via ufficialmente lo scorso 1 febbraio e che si pone l'obiettivo di dar vita in Europa ad un centro di competenza virtuale in grado di incrementare la qualità e l'efficacia della formazione e della ricerca nell'ambito della biosicurezza agro-alimentare, migliorando in questo modo la capacità di risposta e di intervento nel caso di un eventuale impiego di agenti patogeni contro colture, derrate agro-alimentari e mangimi.

 

Gli obiettivi principali del progetto sono:

• Sviluppare adeguate conoscenze e strumenti di valutazione per organizzare e gestire una risposta efficace all'eventuale introduzione, sviluppo e diffusione dei più pericolosi patogeni delle piante.

Identificare le priorità per la ricerca e fornire elementi utili a migliorare il quadro normativo, gettando le basi per un'efficace identificazione di micotossine e agenti patogeni umani su prodotti vegetali, migliorando la prevenzione, il monitoraggio, la risposta e la cura delle malattie trasmesse attraverso prodotti contaminati.

• Sviluppare modelli di rischio spazio-temporali, per migliorare la pianificazione di efficaci ed efficienti contromisure a livello locale e nazionale.

Migliorare i sistemi di monitoraggio e rilevamento delle malattie delle piante, favorendo la cooperazione tra laboratori a livello internazionale e sviluppando adeguati strumenti diagnostici.

Prevenire l'insorgere ed il diffondersi all'interno della Comunità Europea di patogeni introdotti deliberatamente, attraverso la definizione di specifiche procedure da mettere in atto a livello europeo, migliorando al tempo stesso le contromisure esistenti. 

• Costruire una forte 'cultura della consapevolezza' sul tema della biosicurezza in tutti coloro che ricoprono ruoli di responsabilità nel settore agro-alimentare, condividendo le esperienze a livello internazionale e organizzando regolarmente corsi di formazione trans-nazionali e multi-disciplinari.

La biosicurezza agro-alimentare è un campo di ricerca relativamente recente in Europa: la maggior parte delle esperienze su questo tema sono state condotte negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda e in Australia, dove numerose agenzie ed enti governativi, insieme al settore privato e alle Università, sono da tempo coinvolti attivamente nella protezione delle risorse agricole dall'introduzione intenzionale o accidentale di agenti patogeni. 

Il progetto vede coinvolti 13 partner: l'Italia è rappresentata da Agroinnova, il Centro di competenza per l'innovazione in campo agroambientale e agro-alimentare dell'Università di Torino, che è anche coordinatore del progetto e l'agenzia di comunicazione Spin-To.