Nell’incontro al ministero delle Politiche agricole sulla crisi del pomodoro da industria, divenuta una priorità nazionale per il settore primario, è emerso con chiarezza che una parte dei trasformatori non intendono rispettare gli impegni assunti con la sottoscrizione dell’accordo interprofessionale e dei contratti”. Questo il commento di Confagricoltura, che sottolinea come ci si trovi davanti ad una programmazione non realistica della trasformazione, con il rischio di mettere in crisi una filiera economicamente e strutturalmente strategica per molte aree del Paese, generando disaffezione nei produttori agricoli.

“Il prossimo anno - ricorda l’Organizzazione agricola presieduta da Federico Vecchioni - cambierà il regime di pagamento degli aiuti ed è quindi probabile che le scelte dei produttori saranno conseguenti agli esiti di questa campagna. Ma occorrerà fare in modo che i comportamenti del sistema industriale non condizionino l’erogazione dell’aiuto accoppiato, eliminando i limiti sulla produzione minima consegnata attualmente in vigore”.

“Plaudiamo - conclude Confagricoltura - all’impegno del ministro Galan, che ha dimostrato tutta la sua attenzione al problema, facendo inserire nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri interventi per il settore e le questioni relative alle problematiche della normativa sull’etichettatura. Anche l’impegno della task force (la cui prossima riunione, il 2 settembre, vedrà il coinvolgimento del ministero della Sanità) voluta da Galan per tutelare la qualità del pomodoro italiano e contrastare le frodi sta dando i primi risultati positivi”.