"La manovra economica del Governo, che si avvia a misurarsi con il voto di fiducia al Senato, non evidenzia segnali positivi per il settore agricolo, stretto nella morsa di un pesantissimo calo dei redditi, di un aumento dei costi produttivi e di una significativa caduta dei consumi alimentari". 

E' questa la valutazione del presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, che, nel contempo, dà atto al ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, di avere posto con autorevolezza e determinazione in seno al Governo le istanze del settore, che individua nei capitoli della fiscalizzazione degli oneri sociali, delle accise per il gasolio, del fondo bieticolo le priorità assolute e fondamentali per garantire la tenuta del sistema agroindustriale italiano in questa sofferta congiuntura.

"Se all'assenza di queste misure dovesse abbinarsi anche una ventilata iniziativa di sanatoria per gli splafonatori del latte si aggiungerebbe al danno la beffa - commenta Vecchioni - e il Governo dovrebbe spiegare come sia impossibile da un lato sostenere le generalità delle imprese con moderato sostegno finanziario e dall'altro sia invece passibile continuare a dare credito alle istanze illegittime di pochi produttori di latte che, violando la legge, hanno mortificato i moltissimi allevatori onesti e provocato a tutti i cittadini italiani un danno economico pari a due miliardi di euro, trattenuti dall'Unione europea per il mancato rispetto del regime delle quote-latte".