L’industria del pomodoro italiano è formata da 185 industrie, con una superficie investita di 76.800 ettari e 8.500 aziende agricole coinvolte.
Se ne parlerà a Vegetalia, Mostra convegno dei Prodotti, macchine, tecnologie e servizi per la filiera vegetale (Cremona, 9/11 febbraio) nel corso del convegno “Il pomodoro è colto” in programma il 9 febbraio.
Il pomodoro lavorato è di 5.100.000 t e il valore della produzione di ca 1,9 mld di euro.
Il 90% dell’offerta è costituita da pomodori concentrati, passati e pelati; nel Nord Italia è preponderante la produzione di passata e concentrato, nel Sud la produzione di pelato e polpa.
La spesa dei consumatori italiani per acquisti familiari di pomodoro è stata pari a 442 milioni di euro (Is,e – ACNielsen 2005), per un volume di vendita che si aggira attorno a 545 mila tonnellate. Ogni famiglia durante l’anno ha acquistato 31 kg di pomodori trasformati, privilegiando nell’ordine i pelati (14 kg), le passate (11 kg), le polpe o pomodoro in pezzi (5 kg) e per ultimo i concentrati e gli altri derivati (1 kg).
Il trend reale, considerando l’evoluzione dei consumi interni e l’andamento delle esportazioni, presenta un tasso di sviluppo, con riferimento all’ultimo quinquennio, del 2% medio annuo (1% per le esportazioni e 3% per i consumi interni).

Le prospettive evolutive del settore si possono considerare, nel breve termine, sostanzialmente positive, anche se sussistono fondati timori per la pressione concorrenziale che negli ultimi tempi i produttori quali Grecia, Spagna, Turchia e Cina stanno esercitando sulle nostre esportazioni.
I primi 4 produttori mondiali sono gli USA, con uno share del 38%, l’Italia con il 18,5%, la Cina 12% e la Turchia 5%.
I principali mercati di destinazione per l’Italia sono Germania, Regno Unito, Francia, Australia, Stati Uniti, Giappone. L’assenza di innovazioni tangibili ed elevata promozionalità sono i principali fattori che caratterizzano il mercato dei derivati del pomodoro.
La capacità produttiva è nettamente superiore all’aggregato dei consumi interni e delle esportazioni. Questo surplus di offerta ha determinato uno slittamento verso la fascia low price da parte dei player, a detrimento del mercato stesso, oltre che del consumatore.

L’appuntamento annuale con il convegno “Il pomodoro è colto”, giunto alla quarta edizione, rappresenta un’occasione di aggiornamento e di confronto per gli operatori coinvolti in quanto i temi tecnici più attuali sono dibattuti dai maggiori esperti riconosciuti dalla Comunità di riferimento.
Le tematiche sviluppate quest’anno spaziano dalla presentazione dell’importante Distretto del pomodoro, un patto territoriale sul pomodoro da industria che diventa per i soggetti interessati, agricoltori, imprese e lavoratori, un’occasione per identificare le aree comuni d’intervento a cominciare dallo sviluppo di politiche per la qualità e per il miglioramento delle forme contrattuali sia tra gli agricoltori e le imprese di trasformazione, sia tra imprenditori e lavoratori. Inoltre saranno presentati i più recenti temi di ricerca affrontati a livello mondiale, al marketing internazionale e alla possibilità di sviluppo di nuovi prodotti.
Infine, un'appassionata tavola rotonda alla quale partecipano i maggiori attori del mondo associativo dibatterà sul tema della riforma dell’Ocm.

Foto by Roswitha Schacht
Per informazioni: http://www.cremonafiere.it/cal2000/vegetalia/vegetalia.asp