Il Pecorino Romano ha tagliato il traguardo dei 10 euro al chilogrammo sui valori massimi ieri, 29 novembre 2021, a Milano mentre in Sardegna il prezzo del latte ovino riscontra qualche segnale di cedimento in questo avvio di campagna lattiero casearia 2021-2022, contrassegnato dalla recrudescenza dell'epidemia del virus della blue tongue.

Pecorino Romano +1% ieri, 29 novembre 2021, a Milano

La Borsa Merci di Milano ha registrato ieri - 29 novembre 2021 - un ulteriore aumento del Pecorino Romano con cinque mesi e oltre di stagionatura, pervenuto a 9,70 euro al chilogrammo sui minimi e a 10 euro sui massimi, alle condizioni di franco luogo di stagionatura e Iva esclusa, cresciuto così di 0,10 euro sulla scorsa seduta (+1%) del 22 novembre. Continua così l'ascesa del prezzo all'ingrosso del Pecorino Romano lungo una traiettoria che continua a non avere soste. Il prezzo all'ingrosso del tipico formaggio sardo sulla piazza di Milano, nel breve volgere di poco più di due mesi, è aumentato in media del 7,41%, passando da una quotazione di 9,05-9,30 euro del 27 settembre a quella odierna.


Non solo, secondo il Clal, con le quotazioni di ieri, 29 novembre 2021, il Pecorino Romano ha raggiunto un prezzo medio mensile su novembre 2021 di 9,69 euro al chilo, maggiore del 3,40% del prezzo medio del precedente mese di ottobre e superiore del 27,97% rispetto al prezzo medio di novembre 2020.


Latte ovino, c'è una flessione del 5,6%

Resta invece stabile a 0,90 euro al litro il prezzo medio del latte ovino in Sardegna rilevato da Ismea il 26 novembre scorso, alle condizioni di franco azienda e Iva inclusa. Le quotazioni sono comprese tra un minimo di 0,85 euro al litro e un massimo di 0,95 euro e il prezzo medio coincide con il prezzo prevalente. Solitamente, questa tipologia di valori, assegnata con il prezzo prevalente, è quella praticata dall'industria di trasformazione ai pastori.

Ma nella stessa data Ismea registra anche un prezzo medio del latte ovino all'ovile in Sardegna - a diverse condizioni territoriali e di mercato - che si attesta sui 0,75 euro di prezzo minimo, 0,95 di massimo, sempre Iva inclusa, e per un prezzo medio in discesa (-5,6%) attestato a 0,85 euro al litro. Solitamente questa tipologia di prezzo - senza valore prevalente - è quella che si realizza nella contrattazione tra pastori e cooperative di trasformazione e dovrebbe avere un valore più elevato, poiché inclusivo del prezzo di saldo.

Si tratta di prezzi vicini all'euro al litro e di acconto sulla campagna in corso per quanto riguarda il rapporto con l'industria, ma con il Pecorino Romano ormai a 10 euro al chilogrammo e i costi delle aziende allevatoriali in crescita, è sicuramente un valore che ancora non soddisfa gli allevatori. Per altro, nel mese di settembre, i primi prezzi erano sembrati ben più elevati, anche se in una condizione di sicura scarsità di latte.

Questo articolo è stato modificato dopo la pubblicazione: è stato corretto il prezzo medio del Pecorino Romano da 0,90 euro a 0,85