Sono valse la tesina di diploma a Matteo Cuva, dell'ITAS Cantoni di Treviglio, il quale a queste razze ha dedicato buona parte del suo tempo scolastico. Sono alcune razze particolari di capre che ormai rischierebbero di scomparire se non adeguatamente preservate. La biodiversità, sempre più messa alla frusta da esigenze produttive pressanti, va in qualche modo preservata. Secondo l’ultimo rapporto FAO del 2007, il 28% delle razze di mammiferi allevate in Europa sarebbe considerato a rischio di estinzione. Non a caso il Vecchio Continente è una delle aree mondiali con la maggior concentrazione di allevamenti intensivi specializzati.
Ed ecco che a Minitalia-Leonlandia, parco divertimenti di Capriate in Provincia di Bergamo, sono state raccolte alcune razze di capre molto, ma molto particolari.

Per esempio la capra orobica, la cui origine primordiale sarebbe sconosciuta, ma per secoli ha presidiato le prealpi della Provincia bergamasca. Oppure la Vallesana, dal mantello perfettamente ripartito in due porzioni, una marrone, quella anteriore, e una bianca, quella posteriore. È presente fra l'Alto Novarese e il Canton Ticino.
Anche dall'Africa sarebbero arrivate in Europa delle capre di indubbio interesse, come la Nubiana, originaria dell'Alto Egitto. Dopo molti anni di selezione avvenuta in Inghilterra, però, è ormai conosciuta come "Anglo-Nubiana".

Esemplare di capra Nubiana (Foto Matteo Cuva)

Cugina stretta delle capre, risulta spettacolare la pecora Quadricorne, definita "Goat-like" in quanto ricorda molto le fattezze caprine. Il loro utilizzo è unicamente ornamentale.
Infine la Pecora nana d'Ouessant, derivante il nome dall'omonima isola francese. È diffusa, oltre che in Francia, anche in Belgio e nei Paesi Bassi. Contrariamente alla Quadricorne questa pecora un uso ce l'ha ed è quello per la lana.

Pecora Quadricorne, a sinistra, e d'Ouessant, a destra (Foto Matteo Cuva)