Ci risiamo. Due polli hanno starnutito in Cina ed è di nuovo “allarme influenza”. Era il 2005 quando di influenza aviare si riempirono giornali e televisioni. Risultato. Nessuna ecatombe. Anche i pochi decessi attribuiti alla variante del virus aviare restano di incerta collocazione sanitaria. In compenso si produssero e si acquistarono milioni di dosi di vaccino. Inutilizzate. Invece i consumi di carni avicole si azzerarono, con danni miliardari. E vagli a spiegare al consumatore terrorizzato che le carni non trasmettono influenze di alcun tipo. Poi venne il turno dei suini. La loro influenza, a dire il vero, qualche preoccupazione in più poteva anche darla. Non a caso l'uomo è più vicino al suino (che come noi è un mammifero) che non al pollo (come noi ha due gambe, ma è un uccello). E i virus non amano i salti di specie. Era il 2009 e il virus H1N1 acquisì fama mondiale. Assistemmo così al classico scenario, con la produzione di carne suina azzerata e sostituita dalla produzione di antivirali. Contente le industrie farmaceutiche, crollato il mercato delle carni e devastate dalla crisi le aziende suinicole. Anche quella volta tanto allarme per nulla. Come per i tanti allarmi alimentari che a ondate successive hanno terrorizzato consumatori e costretto al fallimento centinaia di aziende produttrici.

 

Non abbiamo imparato nulla?

Come se tute le esperienze passate non servissero a nulla, rieccoci con l'influenza aviare. Questa volta proveniente dalla Cina, dove sarebbero stati diagnosticati casi di malattia dovuta ad un nuovo ceppo, l'H7N9. Per il momento non devono preoccuparsi nemmeno gli allevatori di polli, visto che dalla Cina non si importano prodotti avicoli, come ha ricordato in un suo comunicato Coldiretti. L'influenza aviare da decenni è infatti motivo di gravi danni agli allevamenti, tanto che in presenza di un focolaio è previsto l'abbattimento di tutti gli animali e la loro distruzione. Un metodo drastico, ma che ha fornito sino ad oggi buoni risultati nel controllo della malattia. Che riguarda i polli, quelli con le piume. Gli altri “polli”, sempre con due gambe, mammiferi e senza piume...possono lasciarsi terrorizzare e smettere di mangiare carni avicole. Non per questo saranno sani, ma certo più “polli” dei polli.