Va meglio per le infezioni da salmonella, ma sono in aumento quelle da Campylobacter. E’ quanto emerge da rilievi effettuati da Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cepcm). I dati si riferiscono al 2007, ma sono comunque i più recenti a disposizione vista la complessità di raccogliere e analizzare numeri e informazioni provenienti da tutti i Paesi della Ue.  Ci sono ovviamente forti disparità fra i diversi Paesi, ma è  assodato che il Campylobacter può essere responsabile di una malattia trasmissibile dall’animale all’uomo (zoonosi). Per di più con una preoccupante tendenza al rialzo, visto che nel 2007 si sono registrati oltre 200mila casi, contro i 175mila dell’anno precedente. In calo invece le infezioni da Salmonella scese da 164mila a 152mila, mentre la listeriosi (altra preoccupante zoonosi) si mantiene stabile.

 

I sintomi e la diffusione

La trasmissione all’uomo di queste infezioni avviene attraverso il consumo di prodotti di origine animale. Per quanto riguarda il Campylobacter, che nell’uomo determina febbre, crampi e diarrea, il batterio è di più frequente riscontro nella carne cruda di pollame e più raramente nelle uova. Gli allevamenti di pollame e di  suini sono anche quelli dove è stato più frequente il riscontro della salmonella, anche se in progressiva diminuzione grazie al programma di controllo predisposto dalla Ue. La listeria è complessivamente il batterio il cui riscontro è meno frequente, ma che preoccupa per la mortalità (specie in anziani e bambini) che può determinare.

Per queste e per altre zoonosi che possono essere veicolate attraverso la carne o altri prodotti di origine animale, è in atto una efficace campagna sanitaria di controllo che offre di per sé buone garanzie ai consumatori. Il rimedio più efficace, suggerito dalle stesse autorità sanitarie oltre che dal buon senso, è l’accurata cottura delle carni, grazie alla quale si può essere certi della eliminazione completa di questi batteri, tutti poco resistenti al calore.

 

La cottura elimina il rischio

Una coscia di pollo  o una braciola di maiale ben cotta rappresentano piatti non solo gustosi, ma anche sicuri. E se si vuole carne al sangue, non resta che rivolgersi alla fiorentina, ora anche con il tradizionale osso a T che l’epopea di vacca pazza aveva costretto ad eliminare dai piatti dei buongustai.