Dopo la presentazione del Disegno di legge sull'utilizzo dei fitofarmaci, avvenuta ieri a Roma da parte di Francesco Ferrante, senatore del Pd e responsabile Agricoltura di Legambiente, Agrofarma – Associazione nazionale imprese agrofarmaci si dice "sorpresa per le proposte contenute nel disegno di legge: la legislazione vigente include già le richieste espresse nel testo legislativo". In particolare, evidenzia perplessità per la decisione di presentare un nuovo provvedimento in una materia la cui competenza legislativa è a livello europeo e per la quale sono stati appena approvati dal Parlamento europeo il nuovo Regolamento sull’immissione in commercio, "che per sua natura - sottolinea l'Associazione - non richiede il recepimento da parte dei singoli Stati, e la nuova Direttiva uso sostenibile degli agrofarmaci che invece impone agli Stati membri di adottare tutte le misure necessarie per incentivare la difesa fitosanitaria sostenibile".

Agrofarma non ritiene necessario un riordino della normativa, in quanto il recepimento della Direttiva uso sostenibile da parte dei Governi degli Stati membri rappresenta già lo strumento adatto alla promozione di un’agricoltura sostenibile in tema di agrofarmaci.

Per quanto riguarda la sicurezza dei principi attivi per l’uomo e per l’ambiente, "già nel 2008, con la revisione del Regolamento sui limiti dei residui da parte della Commissione europea, sono stati armonizzati i limiti massimi ammessi di residui di agrofarmaci (MRL) in tutti i 27 Paesi dell’Unione europea: queste regole garantiscono una ulteriore sicurezza ai consumatori", aggiunge.

Una sicurezza che viene garantita anche in Italia, in quanto le nostre produzioni agroalimentari sono estremamente controllate attraverso rigorose verifiche che il ministero del Welfare effettua su migliaia di campioni ogni anno.
L’ultimo rapporto ufficiale del ministero conferma che frutta e verdure sono sempre più sicure. Solo l’1,1% dei campioni analizzati è risultato sopra la soglia di legge. In due casi su tre (66.7%) i campioni sono risultati del tutto privi di residui. Negli altri casi il 32.2% rientra comunque nei limiti di legge.

"RInnoviamo la nostra disponibilità al dialogo - conclude Agrofarma - la nostra collaborazione a discutere sull’argomento laddove sia opportuno come, in primo luogo, per la prossima applicazione nazionale della Direttiva Europea sull’uso sostenibile degli agrofarmaci".