La produzione nazionale di frutta e verdura si conferma tra le più sicure d’Europa – 96 campioni su 100 sono entro i limiti di legge - quasi il 60% (il 58,6%) è privo di residui e solo una minima parte presenta residui di agrofarmaci oltre i limiti di legge (3,9%) ma sempre in quantità da 100 a 10.000 volte inferiori a quelle potenzialmente in grado di creare problemi per la salute dei consumatori. Questi i dati definitivi 2006 provenienti dall’Osservatorio nazionale residui, che dal 2002 affianca il ministero delle Politiche agricole e forestali e il ministero della Salute nell’attività di monitoraggio del livello di residui di agrofarmaci negli alimenti. I dati 2006 del ministero della Salute relativi a 6.330 campioni, confermano sostanzialmente la situazione descritta dall’ONR: 98,5% di regolari, con un 65,8% di campioni assolutamente privi di residui. “Dall’indagine emerge un quadro ampiamente rassicurante, che conferma una positiva tendenza verso una sempre maggiore tutela del consumatore in atto già da molti anni - afferma Gian Pietro Molinari, professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e coordinatore dell’Onr -. Anche il nuovo regolamento europeo in materia di residui di agrofarmaci si muove decisamente in questo senso, armonizzando le diverse direttive nazionali, tutelando in modo esplicito i gruppi sociali più a rischio e approntando metodi di calcolo in grado di tener conto di eventuali effetti cumulativi di diversi agrofarmaci che possono trovarsi nello stesso prodotto alimentare".