L'intervento si è reso possibile grazie all'Ente Sviluppo Agricolo della Regione Sicilia, incaricato della redazione e dell'esecuzione progettuale, che nella prima fase si è avvalso della consulenza della Centrale ortofrutticola di Cesena, Biolab.
I lavori sono stati ultimati entro il termine previsto e a fronte di una stima progettuale che quantificava il costo dell'opera intorno ai 3 milioni e 100 mila euro, non sono stati superati i 3milioni e 31mila euro.
Per l'avvio produttivo dell'opificio sono state prese come riferimento quelle colture che, più di altre, risultano maggiormente sensibili a specifici interventi sia per caratteristiche tecniche che economiche. Si tratta degli agrumi e delle ortofloricole protette.
A questo proposito lo stabilimento di Ramacca, realizzato su un appezzamento di terreno di circa 3,5 ettari, in grado peraltro di accogliere eventuali ampliamenti dell'area produttiva, è stato quindi attrezzato per la produzione di 3 insetti utili a programmi di lotta per l'agrumicoltura (Aphytis melinus, Criptolaemus Montrouzerii, Leptomastix dactylopii) oltre a 1 insetto da utilizzare per la difesa integrata delle orticole e floricole in coltura protetta (Diglyphus isaea).
Va ricordato che l'opificio di Ramacca si contraddistingue per modularità e duttilità, specifiche che in futuro potranno garantire un eventuale ingradimento e, se le condizioni di mercato dovessero mutare, una riconversione produttiva verso una nuova e più appropriata lista entomologica.
La struttura si compone di 1 capannone di 2.500 mq circa che ospiterà le celle ad ambiente controllato e condizionato; 6 sono le serre, ciascuna di 100 metri quadrati circa delle quali 5 deputate alla produzione di Diglyphus isaea e 1 per la produzione di Lyriomiza (ospite del Diglyphus) quest'ultima sistemata a debita distanza, per evitare eventuali contaminazioni tra specie concorrenti, dal momento che, in entrambi i casi, si tratta di allevamenti in purezza.
Le 6 serre saranno riscaldate per allargare la stagione produttiva anche ai mesi più freddi e dotate di adeguato impianto di irrigazione per consentire la coltivazione in vaso di piante di fagiolo poste su telo anti-alghe.
La palazzina destinata agli uffici è ampia 350 metri quadrati circa e il capannone si compone di 36 ambienti tra celle, sale di lavorazione, corridoi di servizio, magazzino, officina, servizi igienici e locali cabina elettrica, centrale frigorifera e caldaia.
Le celle frigorifere e le sale di lavorazione sono in tutto 28: 9 per Aphytis melinus; 4 per Diglyphus isaea; 4 per Criptolaemus Montrouzerii; 2 per Leptomastix dactylopii e 9 in comune tra Criptolaemus Montrouzerri e Leptomastix dactylopii.
Nella pianificazione amministrativa è stato individuato nel primo trimestre 2005 l'entrata in produzione della Biofabbrica e a questo proposito l'Ente di Sviluppo Agricolo ha approvato un bando di pubblico incanto per l'affidamento della direzione tecnica dell'opificio per una durata di 7 anni e un importo complessivo di 2.050.000 euro Iva esclusa, bando in corso di ratifica da parte dell'assessorato Agricoltura e foreste che rappresenta l'organo vigilante.
Le ditte interessate potranno richiedere il bando scrivendo direttamente all'Ente di Sviluppo Agricolo, via Libertà 203, 90143 Palermo; inviando un fax allo 091/6200449 o richiedendolo via e-mail all'indirizzo ssatesa@tin.it
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Fonte: Agronotizie



























