Nulla d'immorale o di 'pruriginoso': da tempo abbiamo appurato quanto astuta sia la mossa di disorientare i maschi con feromoni femminili. Permettere però gli accoppiamenti, sapendo a priori che non porteranno alcuna prole, appare strategia forse un po' subdola, ma ancor più sagace. A questo devono avere pensato i ricercatori dell'Università di Gerusalemme che hanno messo a punto una tecnica di sterilizzazione dei maschi di cavallette.
A onor del vero, l'ipotesi di utilizzare la tecnica della sterilizzazione languiva da molti anni nel profondo cassetto dei progetti a venire, ma oggi pare più probabile vederla diventare realtà su vasta scala. Secondo i piani degli entomologi israeliani, dopo 'l'operazione' i maschi verrebbero rilasciati nell'ambiente dove si potrebbero accoppiare regolarmente con le femmine. Peccato per loro, inutilmente.
In tal modo, la popolazione dei fitofagi non si svilupperebbe numericamente, contenendo di fatto le infestazioni in modo silenzioso e, per così dire, molto biologico. Ma vi è un particolare che dà un certo qual sapore di gossip alla notizia: i maschi resi sterili apparirebbero al contempo irresistibili dal punto di vista ormonale, attraendo le femmine molto di più dei loro simili 'integri'. Le femmine verrebbero quindi attratte fortemente proprio da quei maschi che non sono in grado di fecondarle. La beffa, quindi, oltre al danno.
Applicazioni di questa tecnica sono particolarmente appetibili soprattutto in quelle aree del pianeta dove gli insetti rappresentano il più severo fattore limitante allo sviluppo dell'agricoltura. Dovunque la lotta chimica sia infatti difficoltosa per motivi climatici e territoriali, i maschi sterili potrebbero rappresentare una vera e propria arma segreta contro i parassiti.
Del resto, è risaputo dalla notte dei tempi come molti maschi prendano in giro le femmine millantando performance e qualità che non possiedono. Almeno, i maschi di Dociostaurus maroccanus le proprie femmine le ingannano inconsapevolmente.