Si è chiusa a Torino la 46ma Borsa europea del commercio, il più importante appuntamento di settore in Europa che ha visto confluire nel complesso fieristico del Lingotto, dal 12 al 14 ottobre, oltre 2 mila operatori provenienti da 45 Paesi. Organizzata dall’Associazione granaria di Torino - presieduta da Francesco Bellotti - la Borsa torinese ha fatto il punto della situazione del settore in tutt’Europa con produttori, importatori ed esportatori, costruttori di attrezzature industriali e gestori dei servizi.
Nel corso delle tre giornate sono stati resi noti dati e previsioni per i raccolti a livello europeo e le prosepttive di mercato.

Il mercato cerealicolo italiano ed europeo
Le stime dei raccolti di cereali 2006 in Europa elaborate da Anacer, l’Associazione nazionale cerealisti evidenziano che il settore sta attraversando un periodo di delicato assestamento: la produzione cerealicola è passata da oltre 253 milioni di tonnellate del 2005 ai 241 milioni previsti per il 2006. Mentre la superficie coltivata è rimasta sostanzialmente invariata (circa 50milioni di ettari) la resa produttiva è in leggera flessione con 48 quintali per ettaro nel 2006 contro i 50 del 2005. Il Paese con la produzione più alta continua ad essere la Francia con oltre 60milioni di tonnellate previsti nel 2006, seguita dalla Germania (43milioni), Polonia (23milioni), Regno Unito (20,5milioni), Italia (17,4milioni) e Spagna (anch’essa 17,4milioni). Quest’ultimo è l’unico Paese in controtendenza in Europa con una produzione in crescita, passando dai 13milioni di tonnellate nel 2005 agli oltre 17,4 previsti nel 2006.
Per l’Europa dei 15 si stima una produzione di 190milioni di tonnellate mentre il contributo dei 10 Paesi di nuova annessione dovrebbe superare i 51milioni.

Il mercato italiano punta sulla resa dei terreni, in aumento nell’anno in corso (50 quintali per ettaro) rispetto al 2005 (40 quintali per ettaro), mentre la produzione e la superficie coltivata si confermano in linea con i dati europei. La produzione prevista per il 2006 supera i 17,4milioni di tonnellate, mentre nel 2005 è stata di oltre 17,5 tonnellate; la superficie coltivata passa dai 3,6milioni di ettari del 2005 ai 3,5 del 2006.
Le importazioni in Italia dell’intero settore cerealicolo nel periodo gennaio-maggio 2006 ammontano a 4,14 milioni di tonnellate contro 3,95 del 2005, in aumento di 198.000 tonnellate (+5%). Complessivamente le importazioni dei cereali in granella registrano un incremento di circa 144.000 tonnellate dovuto al grano duro (+183.000 t) e al mais (+105.000 t), contro un calo degli arrivi di orzo (-138.000 t) e di avena (-4.600 t). Si conferma agli stessi livelli dell’anno precedente l’import di grano tenero e di altri cereali minori.
Le importazioni di riso, considerato nel suo complesso (risone, semigreggio, semilavorato e lavorato a fondo), registrano un aumento di circa 50.000 t., soprattutto da India (+24.000 t) ed Egitto (+14.000 t).
Le esportazioni italiane dell’intero settore cerealicolo nei primi cinque mesi del 2006 sono cresciute del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2005 (+65.000 t).
Tra i prodotti presi in esame risultano in aumento le vendite all’estero di prodotti trasformati (+47.000 t), di mangimi a base di cereali (+9.700 t.), di farina di grano tenero (+8.300 t) e di pasta alimentare (+5.700 t). Per quanto riguarda il riso, considerato nel suo complesso, si registra un incremento di circa 15.000 tonnellate rispetto al 2005 (+4,9%), dovuto alle vendite destinate alla Germania (+17.000 t), alla Francia (+14.000 t) ed al Regno Unito (+5.800 t). Diminuiscono invece le vendite destinate alla Polonia (-19.000 t), ed alla Spagna (-4.900 t).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi cinque mesi del 2006 un esborso di valuta pari a 767,6milioni di Euro (707,4 nel 2005) ed introiti per 760,9milioni di Euro (727,4 nel 2005). Il saldo valutario netto è pari a –6,7milioni di Euro, contro +20milioni di Euro nel 2005.

Torino e il grano
Il mercato granario a Torino ha una storia antica e da 100 anni è legato al nome dell’Associazione Granaria, che dal 1906 organizza le riunioni per conto della Camera di commercio, ne sorveglia il regolare andamento, garantisce l’osservanza delle leggi e dei regolamenti e svolge funzioni tecniche, quali la formazione del listino, la proposta e adozione dei regolamenti tipo. Nel 1981 la Camera di commercio di Torino assume la conduzione del mercato e inserisce l’Associazione Granaria quale organo tecnico nel contesto della Borsa merci. Oggi Granaria è un'associazione di categoria composta da operatori del settore cerealicolo che trattano prodotti non deperibili dell'agricoltura ed i servizi inerenti.

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