Il Programma di sviluppo rurale della Campania 2014-2020 è al palo.
Se il rischio disimpegno automatico - attestato al 10,66 - preoccupa i vertici politici, l’avanzamento della spesa pubblica al 6,62% mette in ansia gli agricoltori, che vedono arrivare sempre meno pagamenti.
Tra questi le misure a superficie, come il biologico, dove secondo quanto riferito ad AgroNotizie da fonti confidenziali continuano a sussistere forti sacche di mancati pagamenti tra le provincie di Avellino, Caserta e Salerno, causate da problemi burocratici, tecnici ed informatici.
Al punto che i Collegi dei Periti agrari delle province di Avellino e Salerno hanno richiesto nei giorni scorsi, con lettera al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca “una ragionevole proroga dei termini di scadenza dei bandi". Nello specifico, si richiede "per la misura 4.1.1 (investimenti nelle aziende agricole) uno slittamento al 30 maggio 2018 e per la misura integrata giovani 4.1.2.- 6.1.1. uno slittamento al 30 agosto 2018”. Ma da Agea tardano ad essere corrisposti in Campania anche i pagamenti sulla Domanda unica della Pac.

”Chi dovrebbe pagare non paga e chi ha diritto di ottenere benefici finisce col contare solo danni alla propria attività" esordisce una nota stampa della Cia Campania, diramata nella serata di ieri. Per ribadire la necessità di un radicale intervento a favore delle migliaia di aziende creditrici nei confronti dello Stato di spettanze acquisite, Cia Campania ha incontrato oggi, 15 marzo 2018, insieme a tutta la nuova direzione nazionale di Cia, il direttore di Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) Gabriele Papa Pagliardini.

“Tra conflitti di competenze – sottolinea Alessandro Mastrocinque, presidente di Cia Campania – piattaforme informatiche inefficienti e procedure macchinose, i ritardi nella compilazione e nella lavorazione delle istruttorie avviate da migliaia di agricoltori campani diventano un peso enorme da sopportare, finendo con danneggiare chi invece per legge avrebbe diritto a vedersi riconosciuti dei benefici”.

Sul tavolo dell’incontro di oggi tra Cia e Agea c’è il difficile rapporto tra l'ente pagatore e le Regioni nella gestione dei Piani di sviluppo rurale. Su questo fronte la Campania registra un ritardo di spesa macroscopico, con solo il 6,62% di risorse effettivamente erogate rispetto a quanto previsto dalla programmazione Psr. “Il rischio disimpegno è dietro l’angolo e non possiamo permetterci ulteriori ritardi amministrativi, lo Stato e la burocrazia la smettano di esserci nemici”, continua Mastrocinque.

Il numero uno di Cia Campania interviene anche sulla recente richiesta di proroga dei termini di scadenza dei bandi Psr Campania per l’ammodernamento delle aziende agricole (4.1.1) e per il progetto integrato giovani (4.1.2 e 6.1.1) avanzata dai periti agrari, laddove adducono come ragioni della proroga presunti ritardi dei Centri di assistenza agricola nella compilazione dei fascicoli aziendali.
“I Caa – chiarisce Mastrocinque – sono perfettamente in grado di far fronte alle richieste delle imprese, semmai sarebbe il caso di evidenziare, come del resto i periti agrari correttamente fanno, la farraginosità e inefficienza dei sistemi informatici Sian e Agea”.