L’ulteriore fase di maltempo che andrà a profilarsi sull’Italia centro-settentrionale, sarà nuovamente innescata dall’anomalia barica che interessa da mesi l’areale europeo. Non si protrarrà ancora per molto, difatti i modelli previsionali fanno intravedere, nel medio termine, la luce in fondo al tunnel, con le prime consistenti rimonte anticicloniche primaverili. Ipotesi plausibili, che necessitano però di conferme. 

Il punto della situazione 
Il mese appena concluso ha avuto caratteristiche particolarmente fredde (sul Centro-Nord Europa) e molto piovose (sul comparto mediterraneo), in quanto le perturbazioni atlantiche – scorrendo sul bordo meridionale del pozzo gelido – non hanno dato particolare tregua e l'Italia. 
Tale scenario non ha tempi di ritorno brevi e può considerarsi di eccezionale entità e persistenza.
La colpa va attribuita al possente anticiclone insediatosi in sede artica che ha costretto a quel che restava del Vortice Polare frantumato, di spostarsi nei piani più bassi dell’emisfero.
Asia, Nord America ed Europa sono così state direttamente interessate da continue colate artiche, frutto anche di mix perfetti delle forti anomalie bariche presenti nel contesto. Inoltre, l’alta pressione possente ubicata tra Groenlandia, Islanda, Scozia e Mar di Norvegia, ha accentuato gli effetti su gran parte del Continente europeo. 

Analisi: le cause 
Come continuano a battere illustri esperti climatologi, la colpa è da attribuire totalmente al “Global Warming” e allo scioglimento dei ghiacci che condurrebbero a stagioni invernali più fredde e durature come quella appena passata.
Vi sono teorie discordanti in merito, c’è chi sostiene tesi sul riscaldamento globale e c’è chi porta studi su una nuova era glaciale.
Senz’altro è doveroso registrare un tangibile mutamento del clima nel corso degli ultimi decenni, a prescindere dal tipo di figure bariche e delle masse d'aria in arrivo, ma la particolare situazione di questi primi mesi dell’anno è da attribuire al riscaldamento stratosferico che ha avuto origine nella seconda parte del 2012. Evento decisamente raro, ma ciclicamente possibile.

Evoluzione 
La circolazione atlantica continuerà a fluire, seppur scemando, anche nei prossimi giorni, apportando condizioni di locale maltempo. Gli ultimi run modellistici indicano l’isolamento di un vortice depressionario sulla Penisola Iberica, con una successiva evoluzione verso i quadranti occidentali.
Per assaggiare i primi tepori primaverili si dovrà però proiettare lo sguardo sul lungo periodo, con consistenti rimonte anticicloniche circa al giro di boa mensile.
Le prime novità arriveranno perciò nel corso della prossima settimana, quando il muro anticiclonico tra il Regno Unito e la Scandinavia andrà a cadere lasciando la porta aperta alle perturbazioni atlantiche. La disposizione del nastro trasportatore di vortici ciclonici più a nord, determinerà un deciso addolcimento del clima sul Mediterraneo. L'alta pressione delle Azzorre avrà finalmente modo di spingersi verso nord, e potrà avvalersi di un supporto caldo subtropicale. 

Tendenza 
Una nuova perturbazione nella giornata odierna raggiungerà la Penisola, determinerà un severo peggioramento del tempo nelle regioni nordoccidentali e in Toscana. Nel week end raggiungerà le restanti regioni imponendo una situazione variabile – a tratti instabile – che si protrarrà anche per la prossima settimana, quando è atteso un ritorno delle piogge e dei temporali.
Un cambio di scenario sostanziale, come già accennato, avverrà a metà mese, quando una prima rimonta anticiclonica, con un possibile supporto subtropicale (intensità da valutare), porterebbe un periodo di stabilità tangibile e un consistente rialzo dei valori termici.