Sostenibilità ambientale e viticoltura di qualità sono elementi che assumono ancor più rilievo in un territorio straordinario come l'Etna, terra di eccezionale valore naturalistico e di antichissima tradizione vitivinicola. Per le popolazioni contadine locali l'Etna è una grande madre chiamata affettuosamente "a muntagna" (la montagna), anche se con i suoi terreni scoscesi e ventosi e le continue eruzioni ha rappresentato una sfida quotidiana per la coltivazione della vite, che in quest'area assume una connotazione quasi eroica. Immersi in un paesaggio in buona parte incontaminato, i vigneti etnei raggiungono in molti casi altitudini ragguardevoli, sin oltre i mille metri sul livello del mare, e conservano ancor oggi inalterati gli elementi caratteristici di un tempo, che li hanno resi unici agli occhi dei viaggiatori del Settecento. I tipici terrazzamenti a secco in pietra lavica che si inerpicano su scivolosi declivi e i tanti vecchi palmenti che costellano i fianchi del vulcano sono da considerarsi veri e propri monumenti all'atavica fatica dei viticoltori etnei.

Oggi, la tutela e la promozione di questo prezioso patrimonio è nelle mani di aziende come Cantine Nicosia, storica casa vinicola di Trecastagni, sul versante orientale del vulcano, che fonda la propria filosofia produttiva sulla valorizzazione del territorio etneo e della sua straordinaria biodiversità, puntando sulla riscoperta dei più pregiati vitigni autoctoni e sui principi dell'eco-sostenibilità. L'azienda della famiglia Nicosia è la quinta cantina siciliana (la prima sull'Etna) ad aver aderito al progetto di viticoltura sostenibile Magis, implementato con la collaborazione tra una comunità scientifica composta da ricercatori di varie università italiane (Milano, Torino, Firenze, Bari,...), l'Ispa-Cnr, l'Assoenologi e aziende partner quali Bayer CropScience, Image Line e Kuhn.


L'articolo continua sotto la foto

Vigneto Cantine Nicosia

A Magis sono stati interamente dedicati i terrazzamenti vitati dell'antico vigneto di Contrada Monte Gorna nel territorio di Trecastagni (foto sopra), dove, a più di 700 metri d'altitudine, si coltivano le varietà autoctone da cui nascono gli Etna DOC di Cantine Nicosia (Nerello Mascalese e Cappuccio per il rosso, Carricante e Catarratto per il bianco), vini di grande eleganza e personalità, contraddistinti da una spiccata mineralità che ne rivela chiaramente l'origine vulcanica. "Il legame con il territorio, il rispetto per l'ambiente e la volontà di venire incontro alle esigenze dei consumatori" afferma il patron Carmelo Nicosia "sono elementi alla base del nostro lavoro in vigna e in cantina. Per questo abbiamo abbracciato il progetto Magis che ci permetterà di migliorare la conduzione dei vigneti e la qualità dei nostri vini. L'Etna è oggi riconosciuta come uno dei territori d'eccellenza nel panorama enologico italiano, e vorremmo diventasse anche una realtà di primo piano nella viticoltura sostenibile".

I risultati raggiunti in pochi mesi in casa Nicosia sono più che soddisfacenti, come spiega l'agronomo Alessandro Lo Genco: "L'adozione del nuovo protocollo, che speriamo di poter estendere, a breve, anche ai nostri vigneti di Vittoria nella Sicilia sudorientale, ha rappresentato per noi un ulteriore salto di qualità nel percorso intrapreso da tempo nella direzione della sostenibilità e della completa tracciabilità nella gestione dei vigneti. Abbiamo subito riscontrato una riduzione dei prodotti impiegati nei trattamenti, con notevoli vantaggi in termini di risparmio economico e di rispetto dell'ambiente. Il portale Magis con il suo ricco database, che i produttori contribuiscono ad alimentare registrandovi tutte le operazioni eseguite e i relativi risultati, si sta rivelando, giorno dopo giorno, uno strumento di grandissima utilità". Reduce da un corso di aggiornamento Magis sul tema dell'ottimizzazione nell'uso delle macchine irroratrici organizzato presso il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell'Università di Torino, l'agronomo di Cantine Nicosia sottolinea l'importanza di una costante e proficua collaborazione tra i produttori e il mondo della ricerca: "Il rapporto con la comunità scientifica è alla base del protocollo Magis e degli altri progetti di ricerca che l'azienda ha recentemente intrapreso. È già in corso, ad esempio, una collaborazione con il Dipartimento di gestione dei sistemi agroalimentari e ambientali dell'Università di Catania per un'analisi sul campo relativa alle modalità e ai tempi della potatura manuale in funzione dei vitigni, mentre è in fase di avvio una collaborazione con il Cnr che si pone obiettivi molto ambiziosi proprio in termini di incremento della sostenibilità delle produzioni".

Questo articolo fa parte delle collezioni: