"Ancora una volta l'agricoltura rischia di rimanere senza alcuna concreta risposta. La discussione parlamentare della manovra anti-crisi lo sta confermando in maniera palese. Negli emendamenti del relatore di maggioranza in commissione Bilancio del Senato non troviamo traccia dei gravi problemi delle imprese agricole in termini di interventi per ridurre i pesanti costi delle imprese (fiscalizzazione degli oneri sociali e 'bonus gasolio'). E da parte sua, il Governo, e soprattutto il ministero dell’Economia, si sta dimostrando sempre più sordo all’emergenza del settore agricolo. Le aziende sono ormai al collasso, con costi produttivi, contributivi e burocratici opprimenti, con prezzi praticati sui campi in crollo continuo e redditi sempre più corrosi (nel 2009 hanno subito un ‘taglio’ di circa il 21% rispetto all’anno precedente)". 

Lo ha ribadito il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi. 

“L’iter parlamentare della manovra poteva rappresenta un’occasione importante per venire incontro ai produttori agricoli. Ma, finora, nulla di buono è scaturito. E così - avverte Politi - le aziende, non solo continueranno ad operare con grandi difficoltà, ma dal prossimo primo agosto vedranno crescere i costi contributivi, visto che dal 31 luglio finisce la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali”.