Questa settimana è il fallimento delle trattative per il Wto (organizzazione mondiale dei commerci) ad occupare le colonne dei giornali. Quasi dieci giorni di incontri (e scontri), anche notturni, non sono bastati a raggiungere un punto di compromesso. Le discussioni si erano protratte anche durante sabato 26 e domenica 27 luglio, segno della volontà di raggiungere ad un punto di incontro. Ma non è bastato. Lo stop è arrivato martedì 29, puntualmente registrato e commentato dai giornali del giorno seguente. A iniziare da “Il Sole 24 Ore” che pubblica un dettagliato resoconto a firma dell’inviato Alessandro Merli sui motivi della rottura delle trattative, dovuta alle differenti posizioni di Usa, Cina e India. Gli fa eco “Il foglio” dello stesso giorno coniando Cindia, un nuovo termine politico-geografico con il quale si accomunano le posizioni di Cina e India nella contrapposizione con le economie occidentali. Una partita importante, questa del Wto che non poteva certo esaurirsi in poche battute e, infatti, quotidiani e periodici non hanno lesinato commenti e approfondimenti anche nei giorni seguenti. In molti casi utili a capire meglio le motivazioni delle forze in campo, il perché delle aperture, le ragioni delle chiusure. Interessante a questo proposito la lettura della nota pubblicata su “Il Sole 24 Ore” del 31 luglio, a firma Adriana Cerretelli, che in un’intervista al Commissario Ue, Peter Mandelson, traccia una descrizione delle ragioni di “Cindia” e Usa, opposte negli obiettivi, anche se entrambe giuste.

Ma è ancora “Il Sole 24 Ore”, sempre dello stesso giorno, che mette in luce quanto di buono è emerso dal vertice di Ginevra, che ha lasciato “in eredità”  una serie di accordi parziali dai quali si intende ripartire per trovare nuovi punti di intesa allargati. Una dichiarazione del direttore generale del Wto, Pasacal Lamy che lascia aperta qualche speranza di ripresa dei colloqui nei prossimi mesi. Intanto a pagare il fallimento del Doha Round, secondo quando riportato da “Il Resto del Carlino” del primo agosto saranno i consumatori, visto che dazi e sussidi non subiranno modifiche al ribasso.

 

Le iniziative del Ministro

Sul fallimento delle trattative Wto si registra intanto la netta presa di posizione del ministro Zaia che dalle colonne del “Giornale di Brescia” fa sapere che piuttosto che un brutto accordo è meglio nessun accordo. Difficile dargli torto. Ed è ancora il ministro delle Politiche agricole che tiene alta l’attenzione dei giornali incontrando in un azienda bresciana gli agricoltori e i suinicoltori, ai quali anticipa il via libera al piano di rilancio del settore. Ne dà notizia “Libero Mercato” del 30 luglio commentando con enfasi la nascita della “borsa del maiale italiano”. Un argomento del quale si occupa anche “L’Arena” ricordando che per il sostegno del settore suinicolo sono state messe in campo risorse finanziarie per 110 milioni di euro. Altre risorse potranno arrivare con l’accordo che il Mipaaf sta cercando con le banche a partire dal prossimo settembre, come riferisce “La Provincia” dell’uno agosto. E a proposito di suini è da segnalare la nota con la quale “Italia Oggi” riporta i progetti del Gran Suino Padano, deciso a ritagliarsi maggiori spazi nelle preferenze del consumatore.

Ed è ancora Zaia, ma questa volta parlando del latte, a dare spunti ai giornali per occuparsi delle vicende dell’agroalimentare. Cuore dell’argomentare sono le quote latte, perché come titola “La Padania” del 29 luglio “Uccidere il latte significa cancellare la nostra storia”.

Per il latte, come ricorda “Finanza e Mercati” del 31 luglio, è poi ancora aperta la trattativa sul prezzo, ferma dal 31 marzo sulle posizioni ancora distanti di Assolatte e delle organizzazioni degli allevatori.

 

Tempo di vendemmia

Dal latte al vino, per via dell’approssimarsi della vendemmia, molti sono i giornali che si lanciano in anticipazioni sui prossimi raccolti che secondo “La Stampapremierà i vigneti del Sud, una previsione condivisa da “Finanza e Mercati” secondo la quale la vendemmia 2008 si preannuncia più ricca e di grande qualità. E per trovare la mano d’opera necessaria per la raccolta ecco arrivare i “voucher” per il lavoro occasionale acquistabili anche per via telematica. I dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” del primo agosto.

Parlando di mercati si fa leggere con attenzione l’approfondimento di “Milano Finanza” sul tema delle commodities agricole divenute per i “pension fund” inglesi uno strumento per proteggersi dall’inflazione a lungo termine. Una tendenza che la dice lunga sull’evoluzione dei mercati delle materie prime. Un tema sul quale si fa notare per il forte pessimismo di alcuni opinion leader che dalle colonne de “Il Giornale” lanciano un inquietante monito: “a febbraio finirà il cibo”. Sarà, intanto dalla “Gazzetta di Parma” ci fanno sapere che questo è già un anno nero per bietola cipolla e pomodoro. Va meglio, per fortuna, per Dop e Igp come si può leggere su “Italia Oggi” del 29 luglio.

 

Coop e Cap

La settimana non poteva concludersi senza un’ulteriore puntata della vicenda Consorzio Agrario di Bologna e Modena, conteso fra le sigle delle Organizzazioni agricole che compongono il variegato (troppo) mosaico della nostra agricoltura. I lettori possono farsi un’autonoma opinione leggendo gli articoli pubblicati da “Il Resto del Carlino” del 31 luglio e “Il Sole 24 Ore” dello stesso giorno con una lunga intervista al presidente di Coldiretti.