Le colline delle Langhe coperte di vigneti gravidi di uva nebbiolo e pronte a donare i primi tartufi bianchi d’alba, incorniciavano il cascinale Gianni Gagliardo dove acquirenti e giornalisti provenienti da diversi paesi del mondo hanno reso il Barolo ancora più protagonista nella sua terra.
Due platee di compratori asiatici confortevolmente collegate dal Ritz Carlton di Hong Kong e al ristorante Oso di Singapore si sono battuti in videoconferenza con La Morra. Dall’America hanno invece preferito i collegamenti telefonici.
Fra i 33 lotti, che spaziavano su 21 annate, meritano una citazione le due bottiglie di Granbussia 1970 e 1974 di Aldo Conterno vendute a 920 euro, e il lotto composto da sei bottiglie e due magnum del 1970 di Monfortino di Giacomo Conterno che ha raggiunto 5.000 euro, entrambi aggiudicati ad Hong Kong. Non da meno però i risultati degli altri lotti, frutto di un’attentissima selezione di alcune delle case più prestigiose della denominazione come Bartolo Mascarello, Fratelli Oddero, Francesco Rinaldi, Ceretto, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto, Pio Cesare, Cordero di Montezemolo, Podere Rocche dei Manzoni, Michele Chiarlo, Franco M. Martinetti, Giacomo Borgogno, Paolo Scavino, Vietti, Elio Altare.
I Gagliardo, contrariamente alle altre edizioni, non hanno proposto all’asta nessuna bottiglia della collezione di famiglia ma due barrique in primeur di Barolo 2004, una ottenuta dall’assemblaggio dei tre i vigneti Parafada, Capalot e Fossati e un’altra del vigneto Serra dei Turchi di La Morra vendute d’un fiato dal battitore Giancarlo Montaldo rispettivamente a 8.500 e 10.000 euro e il tradizionale doppio magnum di Barolo Preve venduto a scopo benefico che ha raggiunto la cifra di 4500 euro e aiuterà lo sviluppo dell’agricoltura afgana attraverso un Presidio di Slow Food.
Hong Kong ha dominato l’Asta aggiudicandosi 18 lotti su 33, seguita da La Morra con 10 lotti e Singapore con 5.
La presenza a La Morra di numerosi inviati da oltreoceano di prestigiose testate, le quotazioni raggiunte, il gran numero di persone che ha chiesto l’accredito all’Asta del Barolo nelle tre platee e la disponibilità ad investire confermano il consolidamento sul mercato mondiale del Barolo nonostante il periodo di forte competizione.
Grazie all’Asta del Barolo il made in Italy si rafforza sempre di più premiando la nostra agricoltura di qualità.
La IX Asta è stata anche l’occasione per le prime previsioni circa l’annata 2006, che, salvo imprevisti degli ultimi giorni, darà un Grande Barolo, di buona struttura, freschezza e ricchezza aromatica che sarà in grado di invecchiare molto bene, ma anche di essere apprezzato nelle sue fasi giovanili.
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Gianni Gagliardo
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Fonte: Agronotizie